Cecilia libera subito!

DI MARIO IMBIMBO

REDAZIONE

 

Ovviamente nessuno lo confermerà mai ufficialmente, ma per la giornalista italiana Cecilia Sala, attualmente detenuta in Iran, voci insistenti parlano di ritorsione. Il condizionale è d’obbligo ma di seguito una minuta ricostruzione della tempistica.
L’arresto di Cecilia Sala è avvenuto il 19 dicembre all’aeroporto di Teheran mentre tornava a casa. È detenuta in regime isolamento e le sono state concesse solo due chiamate. La prigione in cui è detenuta è la tristemente famosa Evin, luogo di tortura e violazioni dei diritti umani.
Pochi giorni prima, il 16 dicembre, un iraniano con doppia cittadinanza è stato arrestato all’aeroporto di Milano Malpensa e si trova attualmente in prigione in Italia presso Busto Arsizio. Si tratterebbe di Mohammad Abedininajafabadi, noto pubblicamente come Abedini, arrestato dalla polizia italiana su mandato degli Stati Uniti.
Stati uniti che intanto avevano arrestato anche Mahdi Mohammad Sadeghi. Entrambi sono accusati dagli Stati Uniti di aver rubato tecnologia americana a beneficio della Repubblica islamica dell’Iran “cospirando per esportare sofisticati componenti elettronici dagli Stati Uniti all’Iran in violazione delle leggi statunitensi sul controllo delle esportazioni e sulle sanzioni”.
Insomma la povera Cecilia, totalmente estranea ad ogni vicenda ed esente da ogni colpa, sembra sia stata utilizzata come merce di scambio in una faccenda internazionale. Ma utilizzare giornalisti come merce di scambio è una pratica totalmente condannata dal diritto internazionale e assolutamente deprecabile.
La povera Cecilia paga con la libertà la totale sudditanza del nostro Paese agli interessi geopolitici americani.
Si intervenga subito e massicciamente sul piano internazionale per far tornare libera una donna totalmente innocente ed estranea ad ogni vicenda che ha tutto il diritto di tornare alla sua vita e riabbracciare i suoi affetti.
Cecilia libera subito!!!
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Mario Imbimbo