Nell’abisso…

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Nel nord di Gaza regna lo sconforto, dove anche l’ultimo ospedale funzionante è stato travolto e distrutto come sanno fare solo i nazisti.

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Medici e pazienti, feriti e moribondi, si ritrovano ora per strada, circondati da macerie. E sono i più fortunati: c’è chi come il dottor Hussam Abu Safiya è stato sequestrato dai terroristi di Tel Aviv.
È un Natale di sangue e gelo, dove nell’ultima settimana cinque bambini, l’ultimo un neonato di appena un mese, sono morti di freddo.
Intanto, a Gaza City, un altro ospedale è stato colpito: altri sette morti.
Più di 40mila palestinesi massacrati, un popolo intero annientato, mentre la comunità internazionale resta immobile, complice nel suo silenzio.
E l’Italia? C’è chi, fra una messa e l’altra, si volta dall’altra parte, chi si astiene e chi nelle tenebre vende armi ad uno Stato terrorista.
Meloni, Crosetto, Tajani sono complici politici di tutto questo.
Nondimeno il Pd che rinuncia a denunciare apertamente un Genocidio.
Di fronte a un orrore così meticoloso, così lucidamente orchestrato, non scegliere è già schierarsi dalla parte oscena della storia.
Il tutto avvolto da una stampa che vela e sbiadisce il dramma di Gaza.
Ogni fondamento di legalità internazionale, ogni residuo del nostro senso morale reclamerebbe con forza un embargo totale sulle forniture di armi a Israele, l’imposizione di sanzioni severe e immediate, la rottura delle relazioni diplomatiche, il riconoscimento deciso e inequivocabile della Palestina come Stato sovrano.
Solo chi ha un cuore di marmo può restare impassibile di fronte a questo abisso.
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Alfredo Facchini