Sanità: il Tar sospende il decreto con le nuove tariffe. Ennesima batosta per il governo

DA REDAZIONE

REDAZIONE

 

Andrea Sparaciari dal giornale LA NOTIZIA –

Costi troppo bassi; carenza di istruttoria; violazioni costituzionali: ecco i motivi addotti nel ricorso. Una vittoria per i privati

Sanità: il Tar sospende il decreto con le nuove tariffe. Ennesima batosta per il governo

L’ultima batosta del 2024 per il governo  è arrivata sul filo di lana. Stavolta dal Tar del Lazio che ha sospeso l’efficacia del Decreto con il quale il Ministero della Salute, il 25 novembre scorso, aveva emanato il nuovo Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, cioè il tariffario delle cure e delle prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn.

La sospensiva è arrivata a seguito del ricorso presentato da centinaia di strutture sanitarie accreditate con le maggiori associazioni di categoria (Federanisap, Aiop, Uap), con il quale i proponenti miravano a evidenziare la carenza d’istruttoria, la mancata considerazione dell’andamento dei costi produttivi aggiornati e le critiche giuridiche e metodologiche del decreto.

I legali: “Il decreto viola i principi costituzionali di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazioni”

“Siamo convinti che il nuovo decreto tariffe violi i principi costituzionali di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione. Le tariffe non tengono conto dell’incremento dei costi e delle difficoltà operative causate dalla pandemia e dalla crisi economica”, spiegano gli avvocati Giuseppe Barone e Antonella Blasi, del Forum Team-Legal Healthcare, che hanno presentato il ricorso, “L’istruttoria che ha condotto all’approvazione delle tariffe è risultata inoltre incompleta e lacunosa. Non è stata garantita una rappresentazione adeguata dei costi reali e delle esigenze delle strutture sanitarie accreditate”.

Il giudice, considerato “che il decreto in questione è stato adottato il 26 novembre 2024 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta il 27 dicembre (venerdì), con entrata in vigore il 30 dicembre (lunedì); che il nuovo Decreto tariffe è stato adottato dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l’insussistenza dell’urgenza”, ha ritenuto che “devono ritenersi presenti i profili dedotti in punto di danno”. Da ciò l’accoglimento della richiesta di sospensione cautelare urgente del provvedimento ministeriale, con fissazione dell’udienza del 28 gennaio prossimo per la trattazione collegiale del ricorso in camera di consiglio.

Centinaia di strutture potrebbero interrompere le prestazioni

Per i due legali inoltre “il decreto ministeriale è illegittimo per violazione di norme Costituzionali. Gli atti della Commissione permanente, inclusa la proposta tariffaria, sono viziati – affermano – da nullità derivata. La commissione ha operato oltre i limiti temporali previsti dalla normativa, senza una valida base legislativa. Le tariffe approvate determinano poi una riduzione media del 22-27% rispetto ai valori precedenti, compromettendo la sostenibilità operativa delle strutture accreditate. Questo impatto è particolarmente grave per le strutture private che potrebbero essere costrette a cessare l’erogazione dei servizi e per i cittadini che dovranno ricorrere a determinate prestazioni a proprie spese, creando evidenti disparità di trattamento”.

Zanella (Avs): “Ora il ministro Schillaci trovi una soluzione a questo pasticcio”

“Un provvedimento che certifica l’inadeguatezza e la superficialità del modo di operare del Ministro della salute”, commenta Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, “Ora il ministro Orazio Schillaci si assuma le sue responsabilità e spieghi come vuole affrontare questo grave pasticcio, un ‘regalo’ di fine anno che dà la misura dello stato di crisi conclamata in cui versa il nostro Servizio sanitario pubblico”.

.

Dalla redazione del giornale

30 Dicembre 2024