Liberatela e basta

DI MICHELE PIRAS

 

Liberatela, fate di tutto e datevi una mossa.

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È un dovere ed è giusto.
Liberatela perché è un essere umano che non ha commesso alcun reato e perché non può essere lei a pagare per la guerra fra Iran e Stati Uniti.
E se c’è da “scambiarla” con un prigioniero iraniano arrestato su commissione per una volta fate come farebbero gli americani per una loro connazionale, invece che subire ancora una volta quella che voi chiamate fermezza e altri prepotenza.
Punto.
E poco conta davvero il doppio peso e la doppia misura di sempre, l’oscena danza di coloro che se ne fregano delle decine di giornalisti massacrati in Palestina e di quelli che marciscono nelle carceri di Tel Aviv, l’ipocrisia di coloro che ritengono un Paese sicuro per i rimpatri quello degli aguzzini di Giulio Regeni e dei carcerieri di Patrik Zaki e di quelli che pensano che un rifugiato possa anche marcire in un lager o essere deportato dove capita.
E nulla conta come scrive né per chi scrive, anche quando proprio questi della libertà d’opinione se ne infischiano spesso e volentieri e scatenano pogrom mediatici contro coloro che la pensano in maniera differente dalla loro linea editoriale (e politica).
Liberatela e basta.
Proprio perché è giusto chiedere libertà per tutti, non solo per alcuni.
Proprio perché la libertà è il bene supremo di ogni essere umano, senza distinzione di nazionalità, genere o religione.
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Michele Piras