Cecilia Sala

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Ne leggo e sento di ogni colore su questa ragazza. Le sue condizioni mi sono ignote per svariate ragioni, in primis inadeguatezza del dicastero degli esteri nel fornire informazioni credibili sulla vicenda e le reali prospettive di liberazione.
A parte questo c’è un limite al delirio di certi utenti e su questo sarà centrato il post. “Cecilia Sala doveva starsene a casa per non farsi arrestare?” ma andate a scopare il mare (rima).
Libertà di espressione non è libertà di infangare o offendere qualcuno che non ci piace. Non mi interessa se Cecilia Sala scrive per il Foglio megafono della propaganda americana. Conta solo che sia libera.
Perciò non mi frega che Giuliano Ferrara rivelasse alla CIA per vil denaro i contenuti delle conversazioni con Craxi. Non lo stimo ma non lo arresto, né gli chiudo la redazione perché non vorrei mai che qualcuno togliesse a me la possibilità di esprimermi. Invece per tantissimi utenti certe redazioni dovrebbero chiudere. Dunque io arresto chi non mi piace e viceversa chi non apprezza ciò che scrivo mi arresta, funziona così per tanti democratici italiani?
C’è una cosa che andrebbe rispettata sempre, si chiama libertà.
E questo principio dovrebbe essere chiaro a tutti. Per me Cecilia Sala, a meno di non essere stata beccata in flagranza di reato, e le autorità iraniane non sanno spiegare nulla al riguardo, non dovrebbe stare in carcere così come non doveva starci Julian Assange per tutti gli anni in cui è stato costretto a non vivere per l’ipotesi di reati che non aveva commesso.
Nell’ottica della libertà individuale diritto inalienabile è irrilevante che media e politici si spertichino a favore della Sala e ignorino decine di giornalisti uccisi nella striscia di Gaza, sono immune a certo folklore italiano e mi fanno pena coloro che lo divulgano per non criticare troppo l’arresto illegittimo di una giornalista “antipatica”, per divergenze di “bottega”. Si deve essere capaci di criticare adeguatamente i contenuti pubblicati sui giornali e ciò deve bastare e avanzare. Se cittadini e autorità non sono in grado di criticare e si limitano a censurare o ancor peggio punire col carcere, evidentemente si è davanti a cultura e regimi totalitari, non c’è molto da capire eh.
Perciò non si può difendere l’iniziativa Iraniana come è indifendibile chiunque ostacoli il giornalismo e attenzione, non solo chi ostacola chi piace a noi. E se un certo tipo di giornalismo non mi piace il massimo che posso fare è spiegarne le ragioni, non ventilare condanne e concretizzarle. E’ vero che esiste la diffamazione a mezzo stampa ma qui non c’entra nulla.
La stampa dovrebbe essere libera in tutto il mondo a meno di non dimostrare inconfutabilmente che un giornalista sia pericoloso “per la sicurezza nazionale” o altre ipotesi fantasiose. E finché non esiste uno straccio di prova a sostegno di certe tesi, nessuno va in carcere.
Se scrivessi a Teheran un pezzo sulla libertà in Iran, con tutta probabilità verrei arrestato con buona pace di coloro che mi detestano e dispiacere di chi mi apprezza. Ma ciò significa che il concetto di libertà è condizionato dai nostri orientamenti personali e la libertà individuale non può dipendere da un dato soggettivo.
Apposta leggere che per più di qualcuno Cecilia Sala merita di stare in un carcere mi fa orrore. Che sia buona o pessima giornalista che mi piaccia o non mi piaccia, l’idea che la Sala stia in galera in una cella di isolamento fa inorridire.
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Gioacchino Musumeci