DI GIOACCHINO MUSUMECI
Cecilia Sala liberata dalle autorità iraniane contro ogni previsione peraltro anche mia.
Trattandosi di una bella notizia e un ottimo risultato porto le mie più vive congratulazioni alle istituzioni. Ora però bisogna stabilire i costi dell’operazione.
Quanto è costato?
Nulla sappiamo della trattativa che ha portato alla liberazione della Sala e sono possibili diverse ipotesi, riavvolgiamo la bobina: la liberazione della giornalista è avvenuta all’indomani della visita tempestiva di Giorgia Meloni al presidente Trump in presenza (parrebbe) di Elon Musk. In concomitanza al pellegrinaggio oltreoceanico meloniano, il Dis ha cambiato vertice in seguito alle dimissioni irrevocabili della Belloni il cui mandato sarebbe terminato nel Maggio 2025. Perché tanta fretta di cedere la poltrona? Ora torniamo alla liberazione di Cecilia Sala: pensare che la visita della Meloni alla corte dell’opinionista belligerante Trump fosse slegata dal problema Sala/ Abedini è impossibile, vediamo perché.
Affaire Abedini
Secondo l’accusa “Abedini tramite le proprie società, avrebbe, in accordo con un terzo soggetto, violato le leggi sulle sanzioni americane, nonché fornito prodotti a un gruppo designato dagli Stati Uniti come terrorista, il quale li ha utilizzati in attacchi a basi americane”. Gli USA contestano da un lato “la violazione delle sanzioni americane e in particolare della normativa sull’export control che impedisce di fornire all’Iran prodotti con tecnologia americana; dall’altro, la designazione unilaterale di un braccio armato (IRGC), più o meno organico allo Stato, come terrorista”.
Il problema è che la posizione di Abedini è compromessa solo dal punto di vista americano e aver eseguito pedissequamente il suo arresto è imbarazzante: secondo le leggi svizzere o anche europee, ad esempio, è difficile ritenere che sussista un reato dal momento che i soggetti incriminati sono società regolarmente costituite operanti in un settore, si controllato, ma di per sé legittimo.
L’Italia dunque è esecutore di un ordine: se da un parte si tratta di violazione di leggi statunitensi sulla fornitura di tecnologie all’Iran, dall’altra il beneficiario di queste è un gruppo definito terrorista dagli Stati Uniti, non dall’Unione europea di cui l’Italia deve seguire la giurisprudenza.
La presunta trattativa
La Meloni dunque avrà patteggiato con Trump affinché la liberazione della Sala offrisse ai cittadini italiani l’immagine di una premier autorevole e una parvenza di autonomia del governo da Washington. Le solite palle di sempre. Più realisticamente la trattativa per la liberazione della Sala è stata un “do ut des”, quindi ora chiediamoci cosa guadagna l’Iran, cosa guadagnano gli Usa e cosa guadagna l’Italia.
All”Iran sarà stata ovviamente promessa la liberazione di Abedini; magari anche dopo l’estradizione affinché gli Usa non figurino come imbecilli mentre noi si conferma lo storico vassallaggio a stelle e strisce. Ma d’altra parte siamo abituati a servire: se le norme di giurisprudenza europee non sono state scritte dagli Usa, evidentemente all’ingegnere difficilmente si potranno contestare reati.
L’Italia guadagna il ritorno della Sala e la gloria di Meloni ma non autonomia decisionale perduta nel momento dell’arresto di Abedini: è già difficile spiegare perché Abedini sia stato arrestato, figurarsi confermare l’arresto e giustificare l’estradizione. Ci sarà da ridere! Ma cosa guadagnano gli Usa? Robetta: probabilmente il controllo delle connessioni e comunicazioni satellitari crittografate, ad uso esclusivo dei Ministeri, dell’esercito e quasi certamente anche della Protezione Civile, per l’invio dei messaggi satellitari di allerta e comunicazioni interministeriali alla modica di un miliardo e mezzo di dollari, tanto costa l’affare, ovviamente negato da Meloni, Starlink ai cittadini italiani. Questo potrebbe spiegare in parte l’irritazione e la fuga della Belloni che non vuole mettersi a libro paga USA.
Concludendo
La Meloni sostiene che si muove solo nell’ottica dei vantaggi nazionali e non fa favori agli amici, ma che vantaggio abbiamo tratto per esempio dalla cessione delle infrastrutture Telecom, guarda caso sempre ad americani, non si capisce. Sembra anzi che dopo aver ceduto il controllo delle comunicazioni pubbliche, sia giunto il momento di quelle istituzionali.
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Gioacchino Musumeci