Potrà essere mai perdonato chi manda i propri figli a morire?

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

 

Potrà essere mai perdonato chi manda i propri figli a morire?

La domanda emerge dopo aver visto il podcast che Lex Fridman, che ha già intervistato personaggi del calibro di Donald Trump, Tucker Carlson, Elon Musk e Benjamin Netanyahu, ha pubblicato con la sua intervista di tre ore con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al quale ha sottoposto alcune domande ricevute dei propri utenti social media.

Fridmann incalza Zelensky

A un certo punto dell’intervista Fridman dice a Zelensky: “Se pensi che il presidente di un paese sia completamente pazzo, è davvero difficile arrivare a un accordo con lui. Devi guardarlo come una persona seria che ama il suo paese e ama la gente del suo paese, e conduce, sì, azioni militari distruttive…”
Zelensky, incredulo, lo interrompe e chiede “di chi stai parlando adesso? Chi ama il suo Paese?”
“Putin”, chiarisce Fridman, “pensi che non ami il suo Paese?”
Zelensky ride e risponde: “No. Qual è il suo Paese? Lui considerava l’Ucraina il suo Paese. Qual è il suo Paese? Spiegalo, domani dirà che è l’America. Nessuna pietà per i ceceni? Chi sono i ceceni? Un popolo diverso, un’altra fede, un altro popolo… ne ha eliminati un milione e come li ha eliminati? Come li ha uccisi? Con amore? Lo so, caxxo, abbracciandoli. In ucraino, come diciamo noi, strangolandoli abbracciandoli. ‘Ti amo così tanto. Ti amo così tanto, che voglio ucciderti.'”
Ma non finisce qui, è interessante notare come incalza: “Quello è il suo amore e quello non è amore. Ti sbagli. Lui non ama la sua gente; ama la sua cerchia ristretta, che è solo una piccola parte della gente. Lui non li ama”.
Questo perché, ha aggiunto Zelensky, un leader “non può mandare il suo popolo a morire in un’altra terra, sapendo che morirà”, eppure 788.000 russi sono stati uccisi o feriti dall’inizio della guerra in Ucraina.
Infine, sempre Zelensky, ha anche sostenuto che “Nessuno perdonerà (Putin n.d.r.). È assolutamente impossibile perdonarlo. Non puoi entrare nella testa e nell’anima di una persona che ha perso la propria famiglia. Nessuno accetterà mai questo, è assolutamente impossibile.”
Parlando dei figli ha quindi aggiunto che sono “la cosa più importante della vita e ti hanno semplicemente portato via le cose più preziose. Ti chiederai chi ti ha rovinato la vita prima di andare a staccargli la testa? Hanno portato via tuo figlio. Chiederai, ‘chi ha fatto questo?’ E loro risponderanno, ‘quel tizio ha fatto questo’. Dirai, ‘oh, beh, allora non ci sono domande’. No. No, dirai ‘cazzo’ e gli staccherai la testa a morsi, e sarà giusto.”

Numeri dati a casaccio

Ovviamente è interessante notare come le cifre, al solito, non tornano, non avendo stime indipendenti delle vittime di questa guerra e non avendo dati di parte russi, possiamo solo affidarci a quanto trapela dai media americani ed alle dichiarazioni ufficiali ucraine, in un recentissimo articolo del New York Times, i morti russi non sarebbero più di 70/80.000, al massimo 100.000, mentre quelli ucraini avrebbero superato i 400.000 e Zelensky, che sostiene siano solo 60/70.000, sarebbe anche a corto di soldati tutti uccisi in battaglia o fuggiti all’estero.
La cosa quasi certa è che nessuno stima in quasi 800.000 le perdite russe perché sarebbero oltre la metà della forza militare stabile russa e questo non sarebbe in alcun modo realistico, oltre alla curiosa vicenda dei soldati nordcoreani di cui tutti parlano ma che nessuno ha mai visto e che, per giustificare la cosa, solo un paio di giorni fa, in un pezzo su Fox News, Tucker Carlson aveva dichiarato che i nordcoreani nel Kursk non si trovano perché questi rifiutano di arrendersi e morire in mani ucraine… Potremmo dire che ormai non ci sono limiti alla fantasia, ma, in ogni caso, se le cifre fossero davvero invertite come pare trapelare oggi, ovvero che ormai più di 400.000 soldati ucraini siano stati uccisi, allora quello che manda a morire i propri figli non è solo Putin, che in percentuale della propria popolazione sacrifica davvero poco, ma vi sarebbe anche a pieno titolo Zelensky, che ormai ha decimato il suo popolo in nome di una “pace giusta” che, a parte la sconfitta impossibile della Russia, nessuno sa ancora spiegare in cosa davvero consista se non nella pace eterna delle vittime di questa inutile ed assurda guerra che poteva essere evitata solo restando neutrali, come sempre era stato prima.

Concludendo

In guerra non ci sono mai vincitori, tutti perdono, è solo la pace, quella vera e senza alcun attributo, che vince, ma forse a qualcuno la vita umana degli altri non importa, qualcuno che se ne sta seduto nelle stanze del potere economico e vive lontano dagli orrori delle bombe, ben protetto da uno scudo militare enorme ed invalicabile, almeno moralmente, senza far arrabbiare davvero tutto il resto del mondo.
Questi sono gli assassini, questi sono i soggetti da combattere isolandoli ed ignorandoli, chi non lo fa è loro complice e chi manda il proprio popolo a morire solo per il controllo di un ricco territorio non è meno criminale di chi lo invade, incluso il conflitto in medio oriente.
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Pierluigi Ferdinando Pennati