Con la curiosità di un fiore

DI GIANFRANCO ISETTA

 

I “poveri” grandi delle multinazionali

Stavo pensando, osservando quel che accade in giro, a questi poveracci delle grandi multinazionali e dei grandi poteri nell’informazione, nella politica, nel controllo delle risorse e delle opinioni di milioni di persone, impegnati in questo tragico percorso umano della contemporaneità.
Stavo pensando all’illusorietà di questa rincorsa all’accumulo di ogni cosa e ad ogni costo, ma poiché questa idea di vita produce danni a tutti gli altri, e sono la maggioranza, mi chiedo se non sarebbe il caso di pensare a una sorta di “RIEDUCAZIONE ALLA VITA” per costoro con la forzatura della gentilezza e basandoci su alcuni brevi e semplici capisaldi:

Ma varrebbe la pena di vivere la bellezza che ci offre il mondo 

Per chi crede, ma anche no, potrebbero valere alcune frasi di Papa Francesco quando afferma che a nulla vale accumulare se poi il sudario che ci attende non ha tasche. Ma forse più laicamente varrebbe la pena di vivere la BELLEZZA che il mondo ci può offrire attraverso ogni cosa, ma anche noi stessi e le nostre opere con la leggerezza e la curiosità di un fiore. Forse la paura che ci attanaglia é di poter perdere il pensiero più che l’involucro con la morte, dimenticandoci che ogni pensiero è figlio di ciò che fu pensato in passato e padre di ogni pensiero che verrà dopo, perché nessun pensiero ci appartiene ma è qualcosa di universale.
Provo a fare poesia con questa levità e curiosità, senza cercare illusioni ma solo proponendo il conforto di una piccola e, spero, forse buona ipotesi del vivere.
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Gianfranco Isetta