Elogio della rabbia

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Guerriglia urbana

Farei la mia bella figura se come tutti mi accodassi alla condanna dei “facinorosi” che hanno scatenato la “guerriglia urbana” che ha caratterizzato le proteste per l’assassinio di Ramy. Spiacente ma non posso farlo e non solo perché mezzo secolo fa sono stato uno di loro.

Una forma di comunicazione

Certo è ingiusto danneggiare proprietà pubbliche o altrui e certo dietro gli scudi e gli elmetti si celano esseri umani che non hanno alcuna responsabilità diretta per l’esplosione della rabbia delle “frange estremiste” ma la rabbia, più delle altre cinque emozioni primarie (paura, tristezza, gioia, sorpresa, disgusto) comuni a tutti gli umani, è anche o forse soprattutto una forma di comunicazione.
Anche una manifestazione è una forma di comunicazione, sfilare pacificamente dice al potere che non siamo d’accordo e che vogliamo un cambio di direzione. I “facinorosi” aggiungono un dettaglio non da poco, la loro violenza dice che quella ingiustizia è insopportabile e che c’è ancora gente che contro di essa è pronta a pagare e a farne pagare il prezzo.

Si reagisce come si può

Chiamateli pure teppisti, provocatori, criminali o altro. Quand’anche lo fossero è la frustrazione generata da un potere ingiusto e vigliacco che li spinge, e meno male che a vent’anni ancora c’è qualcuno che alle frustrazioni, all’ingiustizia e alla vigliaccheria reagisce come può.
.
Mario Piazza