Una chiave inglese…

FABIO SALAMIDA

REDAZIONE

 

Questa è una chiave inglese.

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È l’oggetto con cui uno scarto della società, padre biologico di un ragazzo di 15 anni, ha picchiato suo figlio.
Il motivo? Il ragazzo è gay.
Da anni sentiamo i degni rappresentanti di questi scarti della società inveire contro “ideologia gender”, “cultura woke” e altre creature fantastiche.
Li sentiamo frignare se nel remake di un film di animazione (che non cancella la versione precedente) c’è un personaggio adattato a una società più inclusiva, una società in cui una persona non deve essere giudicata per il colore della sua pelle o per il suo orientamento sessuale.
E soprattutto li sentiamo frignare quando si parla di educazione affettiva nelle scuole. Hanno paura che venga meno il carburante del loro ripugnante consenso: l’odio verso chi non rispetta la loro cosiddetta “normalità”.
La realtà è che siamo un Paese arretrato e sempre più vecchio, dove si confonde il concetto di “libertà di dire quello che si vuole” con la licenza di fare del male al prossimo, a parole o con le chiavi inglesi.
L’educazione sentimentale non andrebbe fatta solo a scuola, ma anche in alcune pseudo famiglie.
Il politicamente corretto non esiste. Esistono le persone perbene e i trogloditi.
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Fabio Salamida