Espulsioni, stop ius soli, new deal verde e gender. Inizia la seconda era Trump

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Tiziana Ferrario da ARTICOLO VENTUNO –

Trump ha giurato, è il 47 esimo presidente degli USA.

Chi pensava che questo secondo mandato sarebbe partito con toni più concilianti rispetto al discorso cupo del suo primo mandato nel 2017 quando la parola chiave era stata “carnage” carneficina, resterà deluso e angosciato. Trump ha pronunciato un discorso durissimo con annunci di ordini esecutivi che stravolgono gli Usa per come li abbiamo conosciuti sinora. Inizia un’età dell’oro per l’America ha detto, una golden age, ma il cammino per riportare gli Stati Uniti al centro del mondo rispettati e temuti prevede un’agenda lacrime e sangue per chi Trump considera un nemico.

Provvedimenti che lasciano senza fiato. Cambierà tutto e subito. Partono le espulsioni; arrivano le truppe al confine meridionale; i cartelli della droga saranno considerati organizzazioni terroristiche straniere e trattate come tali; si riprenderà a trivellare per riempire le riserve americane e vendere petrolio e gas all’estero a basso prezzo; finisce il new deal verde e potranno essere prodotte macchine non elettriche; finisce lo ius soli il diritto di cittadinanza se si nasce sul suolo americano; esistono solo 2 generi, maschio e femmina; cambia il sistema giudiziario per evitare, ha detto Trump,di perseguire gli avversari politici; saranno reintegrate le forze dell’ordine no vax che avevano rifiutato il vaccino e saranno pagati loro gli arretrati; saranno imposti i dazi ai paesi stranieri; sarà creato il ministero dell’efficienza governativa, il golfo del Messico si chiamerà golfo d’America, il canale di Panama “ce lo riprenderemo”, ha affermato. “L’avevamo dato a Panama, non ai cinesi”; manderemo gli astronauti su Marte ha aggiunto scatenando un applauso di Musk sorridente. “Finirò le guerre” ha promesso.

Saranno i 4 anni più grandiosi della storia americana promette anche Trump che ha criticato pesantemente l’amministrazione Biden, l’ha definita corrotta, con l’ ex presidente e la ex vicepresidente Harris seduti a pochi metri da lui, impassibili. Un grande esercizio di autocontrollo. Non deve essere stato semplice per Biden accompagnare la fase di transizione sino alla cerimonia di insediamento odierna. Trump non aveva riconosciuto la sua vittoria nel 2016 e non aveva partecipato alla suo inauguration day. Da oggi inizia una nuova fase storica per gli Stati Uniti, difficile da immaginare per chi ha vissuto gli anni della grande alleanza con l’Europa, dopo la seconda guerra mondiale.

Non è stato invitato alcun rappresentante del governo europeo, l’unica leader presente alla cerimonia è stata Giorgia Meloni, ma non come inviata dell’Unione Europea. Oggi probabilmente per Trump il vecchio continente è un grande mercato di consumatori benestanti da sfruttare, assetati di energia ai quali vendere gas e petrolio Usa. Nazioni con le quali avere rapporti bilaterali in un’Europa debole senza una difesa unica e divisa politicamente. Il mondo sta cambiando e l’Europa deve svegliarsi. Nel frattempo buona fortuna a tutti noi!

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Articolo di Tiziana Ferrario da

20 Gennaio 2025