Medio Evo prossimo venturo

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

A parte la “bandiera americana su Marte” che sappiamo essere disabitata, il discorso presidenziale altro non è stato che un lungo elenco di nemici interni ed esterni da sconfiggere. Non problemi da risolvere, concorrenti da superare, storture da raddrizzare… Nemici.
Più che un discorso di insediamento è sembrato la confessione di un paranoico al suo psicologo, nei contenuti e nella forma. Una grave patologia che polverizza quell’unica traccia di positività contenuta nella promessa di non intervenire in alcuna guerra che non minacci direttamente gli interessi americani, perché se tutti sono nemici ti stai riservando il diritto di sparare su chiunque.
Tra i nemici noi Europei abbiamo un posto in prima fila, nella mente distorta del presidente possiamo scegliere tra essere una lontana provincia che invia i suoi tributi all’imperatore oppure soccombere.
Agli occhi di Trump siamo peggio di Russia e Cina alle quali chiede soltanto di non rompere troppo le scatole, noi ex-alleati dobbiamo invece sottometterci perché nella sua “Golden Age” non c’è spazio per quei residui culturali di illuminismo e democrazia, di diritti sociali, di ambientalismo, di rispetto delle minoranze che ancora proviamo a tenere accesi.
Ci aspettano quattro anni di Medio Evo, altro che la proiezione nel futuro di cui Elon Musk va cianciando… “Civis americanus sum”.
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Mario Piazza