Rotta su Jenin

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Operazione “Muro di ferro”

Ci risiamo. Quando non possono colpire a Gaza, scelgono di farlo nei Territori occupati. Non possono restare a digiuno.
I terroristi di Tel Aviv nella notte, hanno scatenato un’operazione su vasta scala, battezzata “Muro di Ferro”, nella città di Jenin, in Cisgiordania. Il bilancio: almeno sei vite spezzate ed una trentina di feriti.
Su mandato del gabinetto politico-sicurezza, i terroristi sionisti hanno fatto irruzione in massa in un campo profughi spargendo sangue.

Per Netanyahu non c’è sosta: Fermi a Gaza attaccano Jenin, altri morti, per rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria

“Questo è un ulteriore passo verso il nostro obiettivo: rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria”, ha affermato Benjamin Netanyahu.
E ha aggiunto: “Agiamo in modo sistematico e deciso contro l’asse iraniano ovunque estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen e in Giudea e Samaria. E non finisce qui”.
Ieri sera, ronde di coloni israeliani hanno bruciato proprietà e distrutto auto in Cisgiordania, proprio mentre il neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunciava che avrebbe revocato le sanzioni ai coloni più violenti.

Hamas incita alla resistenza

Da Gaza, Hamas, chiama a raccolta i combattenti palestinesi, incitando alla resistenza e al contrattacco.
Intanto giunge notizia delle dimissioni del generale Halevi, capo dell’esercito terrorista di Israele, aggiungendo un ulteriore tassello al mosaico drammatico di una crisi senza tregua.
La testa di Halevi era tra le condizioni poste dal ministro delle finanze israeliano, Nazi sionista, Smotrich per restare al governo.

In Siria si plaude all’operazione

Infine da registrare il plauso del leader siriano di fatto, Ahmad Sharaa (al Jolani), che da nuovo burattino dell’Occidente, si è felicitato con Donald Trump affermando che egli “porterà la pace in Medio Oriente”.
Detto da un jihadista ex Al Qaeda è meraviglioso.
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Alfredo Facchini