205 Luci

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Testimoni di un dolore da mettere a tacere

In quello che rimane di Gaza, dove l’aria odora di polvere e disperazione, si muovono figure che sono lì per vedere ciò che altri non vogliono vedere, per documentare ciò che troppi preferirebbero dimenticare.
Camminano tra le macerie con occhi vigili, taccuini sgualciti e fotocamere che cercano la verità in un mare di bugie. Sono i giornalisti palestinesi, cronisti di un inferno quotidiano, testimoni di un dolore che viene inghiottito dal silenzio del mondo.

Portare al mondo la verità è la missione di questi eroi

Il loro coraggio non ha clamore, non cerca la ribalta. È il coraggio del dovere, un richiamo che li spinge oltre la paura, oltre le bombe che piovono come pioggia maledetta.
Per loro, raccontare non è un mestiere ma una missione, un atto di resistenza contro l’oblio. Ogni parola scritta, ogni scatto è un frammento di verità sottratto alla disinformazione.
Sanno che il loro lavoro non fermerà i carri armati, non rimetterà in piedi le case distrutte, non riporterà in vita nessuno. Ma sanno anche che, senza il loro racconto, il dolore di Gaza rimarrebbe muto.

Tanti, troppi messi a tacere troncandone la vita

Sono stati tanti, troppi, a cadere sotto i colpi di un drone o di un cecchino. Non si era mai vista una strage di giornalisti di queste dimensioni.
Sono 205 i giornalisti palestinesi che hanno pagato con la vita il prezzo della verità. Duecentocinque storie spezzate, volti che raccontavano storie prima di diventare essi stessi parte della tragedia che documentavano. 205 luci spente troppo presto, ma che continuano a guidare chi resta, chi non si arrende, chi ancora scrive, filma, parla, nelle pieghe di un Genocidio che vorrebbe divorare tutto, persino la memoria.
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Alfredo Facchini