Davos: Trump padrone minaccia l’Europa

DI ENNIO REMONDINO

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Neppure si scomoda, e in video conferenza insegna al mondo per nascondere i buchi di casa. La stessa litania dalla sua campagna elettorale. Con la sua solita personale finezza definisce il club svizzero «un gruppo di gente totalmente inetta». Trump fa la vittima ma poi promette solo vendetta. Il primo obiettivo di Trump: dare una spallata all’Unione Europea.

Europa a bastonate

La tensione percepibile da giorni al forum mondiale dell’economia di Davos dove hanno sfilato le maggiori cariche dell’Unione Europea (Ursula von Der Leyen e Valdis Dombrovskis) e della Banca centrale europea (Christine Lagarde) sono state confermate ieri dall’intervento in videoconferenza del neopresidente statunitense Donald Trump. Benevolo con l’amico-rivale cinese, sprezzante con i canadesi e i messicani, il suo progetto è prendere a bastonate l’Unione Europea.

A Davos i cortigiani di Trump

Indebitata fino al collo, perché l’America avrebbe un trattamento sleale da parte dei partner commerciali, Cina e paesi asiatici, ma soprattutto gli ingrati alleati, europei. «La Ue ci tratta in modo sleale, con grandi tasse. Gli europei non prendono le nostre auto. Mettono dazi su cose che vogliamo fare ma poi si aspettano di vendere le loro merci nel nostro Paese e hanno un attivo commerciale con noi di centinaia di miliardi di dollari».

Trump contro l’Europa più che con la Cina

Trump ce l’ha proprio con l’Europa, ancor più che con la Cina. Con Xi Jinping, gli affari si possono fare: Tik Tok insegna. Per non dire del principe saudita, Mohammed bin Salman, il primo leader al telefono dopo la sua elezione, che gli promette 600 miliardi di dollari di investimento negli Stati uniti nei prossimi quattro anni. L’Europa? Incarna tutto ciò che il trumpismo detesta, rileva Luca Celada. E ‘le onde telluriche’ arrivano anche al quartiere generale Nato’.

L’Italia di Meloni con chi sta?

La presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di insediamento di Trump, i suoi applausi a dir poco irrituali al discorso del neopresidente, rende ancor più evidente, alla luce dell’intervento ascoltato a Davos, la lacerazione che ha già prodotto nel Vecchio continente il ritorno del tycoon alla Casa Bianca. «L’Italia degli eredi del fascismo è di nuovo il paese del voltafaccia, dell’opportunismo di chi molla gli alleati per salire sul carro del vincitore», scrive il manifesto. «Accozzaglia i sovranisti pronti a vendere la sovranità europea a un personaggio che detesta l’Europa, la cultura europea, e considera il Vecchio continente alla stregua della Groenlandia, da annettere pezzo a pezzo».

Accidioso e cattivo

“Il primo obiettivo di Trump: dare una spallata all’Unione Europea. Lo scontro sui Dazi, più spesa militare, togliere tasse e multe alle Big Tech (i 12 miliardi di euro di tasse non pagate dalla Apple in Irlanda, sottratte alla sua popolazione e al suo Stato sociale). A Davos Trump non ha parlato solo di aumentare le tariffe, l’offensiva è vasta: dividere l’Ue dall’interno, con i suoi ‘infiltrati’. E l’appello agli ‘amici frustrati’. «Chiederò anche a tutte le nazioni della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL, che è quanto avrebbe dovuto essere anni fa». Da badare e chi via via insisterà ad applaudire.”

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Articolo di Ennio Remondino dalla redazione di

24 Gennaio 2025