Solo per definire bene la cornice

C’è un multimiliardario sudafricano, Musk, che pochi giorni fa ha fatto il saluto nazista in diretta mondiale e il cui fratello, vestito da cowboy, è stato scortato a Palazzo Chigi e in vari Ministeri della nostra Repubblica da un uomo indagato per concorso in corruzione e dalla moglie di un cantante. Il tutto a fare non si sa cosa né, ancor meno, a che titolo l’allegra compagnia sia entrata nei vertici dello Stato.

Come spesso avviene in Italia, la situazione si sta quindi rivelando ben grave, estremamente grave. Ma niente affatto seria.

E l’elemento, paradossale, che sta invece emergendo è che le paure dei complottisti destrorsi su ordini mondiali che condizionano i governi, e che hanno votato Meloni&Salvini nella ferrea convinzione di arginare cospirazioni globali, pare davvero iniziare a prendere forma.

Con la sottile differenza che dietro suddetta macchinazione, alla fine, non ci stiamo trovando Soros, la Troika, Juncker, Topolino, Bill Gates e tutti i grandi mostri della sinistra, ma la gente che fa il saluto il nazista.