La guerra dei numeri

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

 

Numeri fasulli?

Secondo il The Moscow Times, “Russia e Ucraina hanno dichiarato venerdì di aver scambiato i resti di 806 soldati caduti, dando il via a una delle più grandi operazioni di rimpatrio degli ultimi mesi. Mosca ha ricevuto i corpi di 49 soldati, ha detto il parlamentare russo Shamsail Saraliyev al sito web di notizie RBC. Nel frattempo, il quartier generale di coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra di Kiev ha confermato che l’Ucraina ha ricevuto i corpi di 757 soldati.”
Ripeto: la Russia restituisce 757 morti ucraini, l’Ucraina solo 49 morti russi.
Questo, però, lo dice la menzognera Russia, mentre l’onesta Ucraina, tramite l’agenzia di stampa autorizzata dal governo RBC Ukraine che cita il Coordination Headquarters for the Treatment of Prisoners of War (Quartier Generale di Coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra), conferma solo la ricezione dei 757 ucraini restituiti dalla Russia, di morti russi nessuna traccia.
Tutto ciò, considerata l’enorme propaganda sempre presente è davvero strano che l’Ucraina non sbandieri le solite decine di migliaia di morti russi ed abbia solo 47 corpi da consegnare, dove sono finiti tutti gli altri? Probabilmente nella fantasia propagandistica che ultimamente in occidente pare scarseggiare. Speriamo che presto emerga la verità, anche se temo sarà ancora per molto tempo negata da chi fino ad ora ha sostenuto la facile sottomissione della Russia.

Ma Trump non aveva promesso 24 ore per il cessate il fuoco?

Persino Trump, che prometteva di chiudere la partita in un giorno, ora vacilla, passando dalle 24 ore pre elettorali alle minacce della prima ora e poi, più moderatamente e forse meglio consigliato, alle semplici sanzioni alla Russia, che, per inciso, fino ad ora hanno danneggiato solo chi le emetteva e che alle sue minacce non ha minimamente sussultato.

Una guerra che non doveva mai iniziare

Chissà, in questo sono solidale con Trump, questa guerra non doveva nemmeno iniziare anche se poi, uno volta iniziata, per me doveva subito finire con gli accordi di neutralità rapidamente raggiunti tra le parti, invece senza tenere conto di alcuna voce popolare si è proseguito in una guerra folle e senza possibilità di successo ed ora vorrebbero farci credere che la Russia aggredirà tutti noi. Al contrario, io credo che chi ci governa sia in preda ad una sorta di pericolosissimo delirio di onnipotenza senza alcuno scrupolo per la vita umana e per le popolazioni loro amministrate, considerato anche che ormai sarebbe tempo di elezioni o perlomeno di referendum almeno in Ucraina, dove ancora e nonostante tutto impazzano le armi.

Democratica dittatura

Chissà cosa ne direbbe ora la gente semplice… la verità è che siamo tutti in una democratica dittatura, ovvero firmiamo una cambiale in bianco a qualcuno che fino alla sua riscossione, ovvero a fine mandato o nel caso ucraino a quanto pare solo a fine guerra, l’eletto (dal popolo) fa come gli pare anche e persino contro chi lo ha votato.
Nel frattempo la gente muore.
Fonti:
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Pierluigi Ferdinando Pennati