DI ALFREDO FACCHINI
La Memoria è un diritto Universale
Nella giornata della memoria l’accusa di antisemitismo rivolta contro chi sostiene la causa palestinese è insopportabile.
La Shoah è stata una tragedia immane, impressa nel cuore di tutti gli antifascisti. Quindi basta con le falsificazioni.
L’unica verità certa è che ad oltraggiare in modo osceno e indelebile quella Memoria è solo e soltanto il governo terrorista di Israele, con il Genocidio di Gaza. Punto.
Noi non siamo antisemiti, e guai a chi ci sbatte addosso un simile marchio, un’accusa tanto infame quanto falsa. La nostra lotta non è contro una fede, ma contro un’ideologia criminale.
Contro ogni forma di colonialismo
Siamo antisionisti, e lo siamo perché rifiutiamo ogni forma di colonialismo, ogni pretesa di superiorità.
Essere antisionisti non è negare un’identità, ma opporsi a un potere che, in nome di quella stessa identità, consuma crimini contro un altro popolo.
Essere antisionisti significa distinguere tra un’eredità culturale e religiosa, che merita rispetto, e un progetto politico che, in nome di quella stessa identità, ha eretto muri e tracciato confini con il sangue.
Non è l’essenza di un popolo che si contesta, ma l’uso strumentale di una memoria sacra per giustificare l’ingiustificabile.
Il diritto all’autodeterminazione deve valere per tutti
È una presa di posizione morale che rifiuta l’idea che il diritto all’autodeterminazione possa valere solo per alcuni.
Essere antisionisti è opporsi a un potere che trasforma il concetto di identità in una giustificazione eterna per dominare, occupare, annientare.
Non si può commemorare un genocidio compiendone un altro. “Mai più” non è un principio relativo, ma una promessa assoluta.
La memoria non è un privilegio di pochi, ma un diritto universale.
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Alfredo Facchini