Il segreto di Stato

Nessuno si rallegri o disperi perché non ci sarà alcun processo a carico dei quattro della buona morte, reati e colpevoli sono sotto gli occhi di tutti ma non basta.

Non basterebbe neppure se si trattasse della rapina a un bancomat o di uno stupro di gruppo filmato dalle telecamere perché a dare il via a un’azione giudiziaria dovrebbe essere un parlamento a loro asservito, è come se l’incriminazione di Al Capone dovesse essere decisa dalla manovalanza mafiosa di Little Italy. Neppure le sgangherate giustificazioni accampate dai potenziali imputati contano nulla, né le loro contraddizioni né la valanga di menzogne e di omissioni che hanno rifilato all’ex popolo sovrano.

C’è il Segreto di Stato per coprire malefatte anche peggiori di questa compiute dai governanti del mondo intero, e non ho dubbi che Meloni e i suoi tre tragicomici sgherri ad esso ricorreranno per posare una pietra tombale su una vicenda semplicemente disgustosa, una roba inconfessabile e improponibile persino alle malleabili coscienze dei loro elettori. Peccato non lo abbiano fatto subito, ci avrebbero risparmiato uno spettacolo desolante.

A chi una coscienza ce l’ha davvero che cosa rimarrà? Un pugno di mosche e la deprimente certezza che chi ci governa non è soltanto cattivo, disonesto e pronto a tutto. E’ anche tragicamente stupido.