DA REDAZIONE
Raffaella Malito dalla redazione del giornale LA NOTIZIA –
Fino a martedì prossimo lavori sospesi tanto alla Camera quanto al Senato. Le opposizioni protestano: la premier riferisca in Aula
Un vertice a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, i suoi vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e altri ministri tra cui Matteo Piantedosi. Fonti dell’esecutivo escludono che il tema della riunione sia il caso Almasri ma insistono sul dossier migranti. Eppure è l’occasione per la premier per alzare il tiro. “Dritti per la nostra strada”, scrive sui social Meloni. Arriva anche l’incoraggiamento di Arianna: ”Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio”.
La protesta delle opposizioni
La giornata comincia in maniera convulsa nell’aula della Camera. “Non ci sono giustificazioni plausibili per sottrarsi al confronto nella sede preposta su un tema così grave e rilevante per il Paese; tentare di eludere le proprie responsabilità è un comportamento intollerabile e irrispettoso nei confronti delle istituzioni democratiche”: è quanto scrivono i capigruppo di opposizione alla Camera in una lettera indirizzata al presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana, a seguito dell’annullamento dell’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno in merito alla nota vicenda del cittadino libico Almasri.
Lavori sospesi a Camera e Senato
I lavori dell’Aula della Camera successivamente saranno sospesi dopo il question time e fino a martedì prossimo, 4 febbraio, quando è prevista una nuova riunione dei capigruppo. Salta quindi anche la riunione congiunta del Parlamento per l’elezione dei giudizi costituzionali prevista per oggi. Anche l’Aula del Senato verrà sospesa fino a martedì: è quanto chiesto dalle opposizioni e deciso dalla conferenza dei capigruppo. “Non andremo avanti con i lavori finché il governo non chiarirà i contorni della vicenda, che non è solo giudiziaria ma essenzialmente politica e molto grave”, ha detto il capogruppo del Pd, Francesco Boccia.
Un governo in fuga
“Il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento”, “oggi eravamo pronti a riferire, c’è però una questione nuova, eclatante, credo senza precedenti. Un’informazione di garanzia” e “c’è la necessità da parte del governo di riflettere un attimo su cosa e quando riferire al Parlamento. Appena possibile comunicheremo al presidente della Camera chi e quando riferirà”, dice il ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine della capigruppo. Serve “solo differire qualche giorno”. “Si sta valutando se è opportuno o no” che siano Nordio e Piantedosi “e questo vale a maggior ragione per la premier”. Rincarano la dose fonti del M5S. “Meloni deve metterci la faccia e spiegare al Paese cosa si cela dietro il rimpatrio di un torturatore con volo di Stato. Lasci da parte i complotti e le pulsioni vittimistiche, non si nasconda dietro i suoi ministri e risponda ai cittadini in Parlamento”. Meloni, i ministri Piantedosi, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, intanto hanno deciso congiuntamente di nominare quale unico legale l’avvocato Giulia Bongiorno.
Un atto dovuto
Intanto dal Pd con Andrea Giorgis a Giuseppe Conte, leader del M5S, fioccano le spiegazioni che smascherano le bugie della Meloni che si ostina a parlare, rispetto alla comunicazione ricevuta martedì dalla procura di Roma, di avviso di garanzia e di atto non dovuto. L’Anm spiega che questa non ha emesso, come è stato detto da più parti impropriamente, un avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni (e dei ministri Nordio, Piantedosi e di Mantovano) ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto perché previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89. La disposizione impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati. Si tratta, dunque, di un atto dovuto.
Le fake news di Meloni
“Noi a Palazzo Chigi abbiamo una donna premier bugiarda seriale, una cartomante che mischia le carte”, dice Conte che promette di smontare “uno ad uno tutti questi passaggi bugiardi”, a partire dal “video solenne in cui ci ha detto di aver ricevuto un avviso di garanzia. E’ falso, è un avviso dovuto per legge a sua tutela”, ha aggiunto Conte. Che parla poi di “un attacco simultaneo nei confronti della magistratura” che è “la migliore tutela per noi cittadini”. Altra fake news è l’attacco di una toga rossa, “io non conosco personalmente Lo Voi, ma leggiamo dai giornali che è nella corrente più a destra della magistratura. Lo Voi, per intenderci, ha lavorato con Falcone e Borsellino, ha fatto condannare mandanti e esecutori dell’assassinio di don Puglisi”.
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Dalla redazione del giornale
30 Gennaio 2025