Ecco alla fine la sfida mortale all’Europa

DI MICHELE PIRAS

 

“Make Europe Great Again”, la definitiva discesa in campo del magnate nero, l’appello a tutto il sottobosco neonazionalista e suprematista per un’internazionale sovranista.

Ecco alla fine la sfida mortale all’Europa.

Per distruggerla e, mascherato dietro il velo di un potente slogan, il vero obiettivo: quello di renderci di nuovo tutti più deboli di fronte ai giganti della globalizzazione, di fronte agli Stati Uniti d’America.
Spappolati in tanti piccoli Stati tutti intenti a sgomitare fra di loro, per accattivarsi le grazie del potere centrale, mentre sventolano col petto gonfio le loro bandierine nazionali.
Tutti in fondo senza sovranità reale, perché servi dell’unico sovrano assoluto: quello d’oltreoceano.
Una porcheria che rischia di avere un vasto consenso, insomma, proprio fra le masse diseredate lasciate ai margini dall’austerità e dal neoliberismo selvaggio.

Tira una brutta aria 

E sarà dura proprio perché l’aria che tira è pessima e perché la costruzione europea, così com’è, ha mostrato principalmente inefficacia e fragilità, perché l’Europa di oggi è quella che ha tradito il suo modello sociale, abdicato al ruolo di promotore dei diritti umani, rinunciato a diventare davvero grande, asserragliata e incompiuta.
Ci hanno spiegato per decenni che avremmo dovuto rinunciare alla sicurezza sociale, al lavoro stabile, a stipendi dignitosi, per far girare meglio l’economia.
Ci siamo ritrovati senza l’una né l’altra, più poveri, più soli, più frustrati.

E’ tempo di reagire a tutto questo

Ma è giunto il tempo di reagire, cambiare e costruire gli Stati Uniti d’Europa.
L’unica risposta politica all’altezza della sfida, l’unico concreto vaffanculo che si può urlare a Elon Musk.
Ma per favore, non sottovalutatelo, perché potrebbe essere il principio della fine.
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Michele Piras