DI GIANCARLO SELMI
Il Paese verso una crisi drammatica
“Dobbiamo mandarla a casa”. E sulle alleanze: “Scriviamo un programma valido e poi ne riparliamo”. Un Giuseppe Conte grintoso e assertivo, in grande spolvero sia con Vespa a “5 Minuti” che con Floris a “Di Martedì”. Giusto sottolineare, così come andrebbe fatto da parte di tutti, che l’Italia boccheggia. E che, mentre la Meloni utilizza armi di distrazione di massa, il paese va verso una crisi drammatica. E che il tanto sbandierato “cuneo” toglie 100 euro al mese a chi ne guadagna 700. Che in questo 2025 le famiglie dovranno spendere, mediamente, 1.000 euro in più per l’energia. Che le aziende spenderanno 10 miliardi in più e quei 10 miliardi li dovranno pagare i consumatori.
Un dramma del quale il governo non parla e per il quale non prende contromisure. Con una crescita zero e con 22 mesi consecutivi di crollo della produzione industriale.
Il caso Almasri
E sul caso Almasri, “Meloni deve venire in Parlamento, non ci accontentiamo delle risposte dei ministri”.
Clamoroso poi, in risposta alle dichiarazioni della premier sul danno causato dalla comunicazione giudiziaria, aver sventolato le sei comunicazioni ricevute, dallo stesso Lo Voi, anche nel periodo in cui era premier. Il tutto mentre passavano i video della premier che gridava l’esatto contrario di ciò che dice adesso. E invitava Conte ad andare a riferire in parlamento su una fake che il suo partito aveva utilizzato per fare un esposto, su un presunto uso improprio della scorta. La stessa Meloni che in parlamento a riferire non ci va, su questioni molto più importanti. Geniale il riferimento a una bipolarità della premier “che non riesce nemmeno a mettersi d’accordo con sé stessa”.
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Giancarlo Selmi