DA REDAZIONE
Ottavio Olita da ARTICOLO VENTUNO –
Articolo 21 non si stancherà mai di suonare la sveglia contro una sorta di pacifica accettazione di quanto sta avvenendo in Italia.
Come se davvero si trattasse del gioco politico dell’alternanza e non invece del tentativo delle destre non solo di mettere le basi per uno Stato autoritario ma addirittura di tradire la collocazione internazionale del nostro Paese per portarlo a voltare le spalle all’Europa ed abbracciare le follie imperialiste di Trump e Musk.
L’ultimo atto, uno dei più gravi, è stato il rifiuto di associarsi alla stragrande maggioranza degli Stati Europei in difesa della Corte Penale Internazionale contro l’indecente presa di posizione degli Usa che hanno respinto le decisioni su Israele e Hamas prese dall’importantissimo organismo di giustizia che, alla data della sua fondazione, aveva riunito ben 125 Paesi sottoscrittori dello Statuto di Roma. Tutto questo va oltre anche il “sovranismo”. È un’indiretta dichiarazione di voglia di assolutismo del potere di chi governa che non solo scavalca il Parlamento, ma rifiuta qualunque rispetto di regole condivise.
Come interpretare, se non così, l’incredibile risposta data alla Camera dal ministro della giustizia, Nordio, sul caso Almasri. “Ha parlato più da difensore di un criminale internazionale, che come ministro del governo italiano”, ha accusato Ely Schlein, mentre Magistratura Democratica ha smontato tecnicamente, pezzo a pezzo, la risposta fornita da Nordio. E pensare che è stato magistrato.
E come non ricordare la pervicacia di riproporre la collocazione di immigrati nel centro allestito in Albania, nonostante le sentenze emesse prima dal Tribunale e poi dalla Corte d’Appello di Roma. Così come la guerra diretta scatenata contro il giornalismo d’inchiesta, con in prima linea Report e la sua redazione.
E che dire del cosiddetto decreto sicurezza che in realtà è un attacco frontale alla libertà di manifestare il dissenso. Decreto sicurezza che trova una sponda irresponsabile della martellante campagna televisiva su quante violenze, aggressioni, rapine, omicidi vengono commessi in Italia, Paese nel quale, secondo le statistiche, i reati continuano a diminuire. Ma non si può e non si deve dire perché se no, che ragione avrebbe il cosiddetto “decreto sicurezza” che in realtà è il tentativo di intimidire e minacciare chi vuole affermare le proprie ragioni? La coscienza democratica fondata sulla Costituzione imporrebbe una vigilanza ed una risposta molto più forte e compatta di quella che, comunque, Articolo 21 sta proponendo contro ogni assalto alle garanzie costituzionali da parte di chi vorrebbe governare senza alcuna verifica, senza alcun controllo.
“L’elettore-Dio mi ha messo al potere, guai a chi lo tocca” è il motto di Giorgia e dei suoi accoliti 80 anni dopo la liberazione dal nazifascismo. Giorgia continuamente immortalata tra baci, abbracci, carezze, sorrisi internazionali, mai con lo sguardo furioso e le urla quando arringa i suoi, memore di una lezione arringante che risale a un secolo fa.
Tutti zitti e composti? Forse è ora di dire basta. Non lasciamo ai coraggiosi studenti, che sfidano le manganellate, la dimostrazione della non accettazione di un progressivo smantellamento delle garanzie democratiche. Rendiamo molto più vive azioni di protesta per dire a voce alta “No. Noi non ci stiamo!”
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Articolo di Ottavio Olita dalla redazione di
9 Febbraio 2025