DA REDAZIONE
Graziella Di Mambro da ARTICOLO VENTUNO –
Spyware Paragon
Un gruppo di parlamentari europei è deciso a chiedere massima trasparenza sull’uso dello Spyware Paragon utilizzato per spiare, tra gli altri, il giornalista Francesco Cancellato e Luca Casarini. Intanto gli avvocati di Casarini hanno presentato un esposto in Procura chiedendo verifiche sul reato di accesso abusivo a sistema informatico (articolo 615 ter del codice penale). “Vogliamo sapere quale apparato dello Stato ha spiato. – hanno dichiarato gli avvocati – In uno Stato di diritto, nessuno può considerarsi al di sopra della legge. Armi di spionaggio come queste devono essere utilizzate nel rispetto della legge, qui ci troviamo di fronte ad un comune cittadino italiano e il governo ha usato armi di spionaggio contro i propri cittadini”.
Ipotesi che attività di spionaggio legata al caso Almasri
E si va facendo strada l’ipotesi che l’attività di spionaggio sia legata alla Libia e alla vicenda Nijeem Osama Almasri. Non può essere trascurato il fatto che Casarini sia tra i fondatori della Ong Mediterranea. C’è attesa la conferenza stampa dalla sala Weiss dal Parlamento europeo alla presenza di Casarini e Cancellato (nella lista degli italiani spiati), oltre a Sinistra Italiana, Verdi e Movimento 5 Stelle. “Pensiamo che sia di estrema gravità per la democrazia europea quello che è avvenuto con lo spionaggio nei confronti del direttore Cancellato e di altri esponenti della società civile. Per questo chiederemo alla Commissione europea di fare chiarezza: vogliamo sapere quali Paesi abbiano illegalmente spiato i 90 cittadini individuati da Meta, e quali misure intenda adottare per proteggere le vittime di questa spy story – , ha detto il deputato europeo del Pd Sandro Ruotolo – Meta, la società che gestisce il servizio di messaggistica, ha informato 90 persone che i loro telefoni erano stati violati. Tra questi almeno sette italiani, oltre agli attivisti di Mediterranea anche Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it. C’è quindi un giornalista e ci sono gli esponenti di questa organizzazione della società civile che guarda caso è in mare a soccorrere i migranti, mentre noi, Paese Italia, concediamo la fuga a un generale libico accusato di crimini contro l’umanità. Un attentato alla democrazia e alla libertà di stampa. Chi ha ordinato queste intercettazioni? Per conto di chi? Il governo non può più tacere”.
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Articolo di Graziella Di Mambro dalla redazione di
10 Febbraio 2025
Nella foto in copertina Nijeem Osama Almasri