Landini “tossico”, una gaffe da regime

DI GIUSEPPE GIULIETTI

REDAZIONE

 

Giuseppe Giulietti da ARTICOLO VENTUNO –

La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, di fronte al plaudente congresso della Cisl, ha pensato bene di sferrare un duro e insolente attacco a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e a quei sindacati che amano il conflitto “tossico”. Peccato che il conflitto sociale, il diritto di sciopero, il pensiero critico siano un pilastro della democrazia e della stessa Costituzione.

Il conflitto era invece  considerato “tossico” dai fascisti che lo stroncarono a colpi di bastonate, roghi, olio di ricino, carcere, leggi speciali.  Nel minimo, tuttavia, ci sono non solo gli scioperi, ma anche la prossima consultazione referendaria, in particolare i quesiti relativi al precariato, alle condizioni di lavoro, alla tutela delle fasce meno protette. Dal momento che i quesiti riguardano la questione sociale, il tentativo é quello di criminalizzare i sostenitori, a cominciare da Maurizio Landini e dalla Cgil.

Il polo unico meloniano ha ricevuto l’ordine di oscurare i referendum, di nascondere il merito, di buttarla in caciara. Da qui l’appello di Articolo 21 ai media, ma anche ad ogni singolo giornalista, a garantire il diritto ad essere informati, a promuovere il confronto ovunque, a far conoscere i che riguardano la vita di milioni di donne e di uomini. Il conflitto e i referendum non sono “tossici”, lo sono invece coloro che vogliono “intossicare” democrazia e Costituzione.

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Articolo di Giuseppe Giulietti, Coordinatore Nazionale di

13 Febbraio 2025