DI ORSO GRIGIO
Ho visto in tv Veltroni presentare il suo spettacolo teatrale
“Le emozioni che abbiamo vissuto
Gli anni 60 – Quando tutto sembrava possibile”
L’ha fatto da par suo, con un profluvio di retorica tale e tanto che il mio televisore si è spento da solo.
Gli oggetti alla fine ci somigliano
Quello rimasto famoso più che altro perché definiva Berlusconi il “principale esponente dello schieramento a noi avverso” è uomo di multiforme ingegno. Ricordo i bei tempi quando scriveva recensioni cinematografiche sul Venerdì di Repubblica e finiva lì. Poi però ha scritto libri, diretto film, sparso buonismo e americanesimo in ogni dove, e ora si ripropone come autore teatrale.
Bene, bravo.
Purtroppo fra tutti questi talenti gli è mancato quello della coerenza, o che almeno io definisco tale.
Sì perché se di quel tutto che sembrava possibile alla fine non è diventato possibile un bel ca*zo di niente la colpa è proprio di quelli come lui. E se Renzi è stato l’atto finale nella tragedia della disfatta della sinistra il ruolo di Veltroni è di certo stato fondamentale e preparatorio.
Come altri, troppi, che da incendiari ci han messo un attimo a diventare pompieri e occupare ognuno la propria poltroncina di benessere da barattare con gli ideali.
E non importa se c’era da spostarsi a destra o fingere ipocritamente di rimanere a sinistra, che tanto più si sale nella scala del potere e meno si nota la differenza.
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Orso Grigio