DI GIOACCHINO MUSUMECI
Populismo demagogico?
Un lettore sostiene che sull’ Ucraina scrivo per solleticare pance in quanto affetto da populismo demagogico. Oggi vedremo se per caso sia la storia più che io a rifiutare alcune versioni di essa dato che difendersi da certa propaganda implica essere immediatamente giudicati, condannati e deportati nelle bolge di populisti capaci di comporre frasi ad effetto. Wow!
Ma Putin vince o perde?
Nel Novembre 2021 Putin “chiedeva/ pretendeva” che l’Ucraina non entrasse nella Nato, questo era il focus su cui si dibatteva. Ciò per ovvie questioni di sicurezza nazionale che tutti, come sostiene Bruno Vespa, avrebbero il dovere di capire. La Nato a sua volta, e per ragioni di sicurezza planetaria, tramite l’allora segretario generale Stoltemberg rispose: “Putin vuole meno Nato ai suoi confini? Avrà più Nato!”, standing ovation. Putin dunque il 24 Febbraio 2022 invase l’Ucraina e nessuno se l’aspettava nonostante avesse ammassato 300mila soldati ai confini col Donbass.
Dopo tre anni durante i quali Mosca avrebbe dovuto perdere 200 volte, l’Ucraina non è entrata nella Nato proprio come desiderava Putin.
Per stessa ammissione di Zelensky l’Ucraina non riuscirà a riguadagnare i territori persi, e ciò sempre secondo i desiderata di Putin. Quindi chiedo: l’Ucraina vince o perde? Secondo la narrazione corretta l’Ucraina vince, secondo il populista demagogo, perde.
Poi arrivano i “nostri”
Improvvisamente arriva Trump e decide che la guerra deve finire. Con chi decide? Ah vero! Proprio con Putin, l’invasore con cui era vietato intavolare trattative. Applausi anche ora? Mah… Adesso qualcuno tacci la storia di putinismo perché si oppone alla versione in cui la Russia perde e Putin muore. Oppure si dica che la storia mette in dubbio il diritto alla difesa di Kiev. Sapete come funziona no? Se si mettono in fila i fatti, arriva l’analfabeta funzionale e ci sta che dica un sacco di ca*zate. Non ci sta che una persona intelligente rifiuti i fatti e ti additi come colui che nega all’Ucraina il diritto a difendersi. Per conto mio questo diritto non si nega mai, si discute invece sull’evidenza che il conflitto si potesse evitare applicando al contesto la logica elementare che fa a pugni con le aspirazioni delle superpotenze militari. Populismo o realismo? Opterei per la seconda.
Chi ci guadagna dalla guerra?
Ora vediamo, chi perde e chi guadagna dalla guerra. Gli Ucraini perdono territori, ricchezze, uomini donne e bambini oltre essere ricattabili e subire i capricci dell’uno o l’altro dei contendenti o dei due insieme. Gli altri attori guadagnano: che c’è di democratico in tutto questo? Sto cacchio indirizzato agli ucraini prima e a noi solo in seconda battuta. A proposito di demagogia e propaganda: com’era? L’Ucraina vincerà la guerra con la controffensiva, la Russia perderà e via di seguito.
E l’Europa?
L’Europa in tutto questo? Una comparsa patetica e aggiungo purtroppo, se c’è una cosa che potremmo apprendere da Israele, senza fare stragi magari, è come curare i nostri interessi e sfanculare chi si mette di traverso.
Chi sono i buoni? E chi i cattivi?
Qualcuno in questi anni ha offerto lezioni sulle leve che muovono le guerre e io ringrazio sentitamente. Le guerre dei giusti risultano inevitabilmente da romantica predisposizione a difendere le democrazie. Questo provano a insegnare autentici democratici a scettici più ancorati a gretta real politik, cioè la dark side della realtà in cui la molla dei conflitti è nell’atavica e perciò comprensibile in quanto umana necessità di controllare risorse e strapparle ai deboli casomai ne possiedano. Questo è il caso dell’Ucraina, storicamente strattonata tra due superpotenze di cui una buona e l’altra inesorabilmente cattiva. Gli Italiani conoscono il metodo: i Savoia erano buoni, i Borboni tiranni. Sul piano favolistico/propagandistico ove insegnano che gli indiani sono cattivi, nel frattempo i buoni si appropriano di terre a cui non avrebbero diritto. Mentre sul piano letterario un Dio onnipotente promette terre ai suoi eletti buoni, su quello reale gli eletti estremisti, ma pur sempre buoni, occupano territori di società tribali in una guerra senza fine; in cui al netto di atrocità come quella del sette Ottobre 2024 la dottrina dell’aggressione è capovolta rispetto all’Ucraina.
Sul piano favolistico Stalin era buono, che dico un santo! Su quello reale era un dittatore crudelissimo e deportava milioni di persone nei gulag, bastava protestare contro di lui per meritare sofferenze e morte.
Sul piano favolistico tutti i buoni difendevano l’Ucraina e noi abbiamo vissuto la favola dei buoni per un certo periodo. Perciò gli Ucraini si aspettavano grandi vantaggi dalla guerra contro l’invasore russo, allora vediamoli: Il primo di questi vincere il conflitto, hem…l’Ucraina smembrata dopo accordi che Zelensky può solo subire è il secondo. Cedere 500 miliardi di dollari in metalli rari (cioè il valore di circa un quinto del nostro debito pubblico a uno stato che vanta a malapena il Pil della Lombardia) a Trump senza meno garantisce grandi vantaggi. Poi ci sono i valori democratici che insegna questa guerra. Per esempio il martirio di migliaia di persone.
Esito, indecifrabile, delle trattative di pace
Poi c’è l’ovvio risvolto democratico di un conflitto palesemente evitabile, il cui esito è deciso a tavolino da chiunque ucraini esclusi.
Far saltare trattative di pace già possibili dopo solo due mesi di conflitto è stato un altro elemento favorevole all’Ucraina secondo la dottrina antidemagogica che tanto piace a chi offre lezioni di morale.
Adesso avanti! Qualcuno dica che voglio l’Ucraina invasa e ciao core: ho scritto interi pezzi in cui si evidenzia in punta di diritto che quella di Putin è un’aggressione bocciata dai trattati di giurisprudenza internazionale. Dal punto di vista del diritto Putin ha torto marcio e non ci sono santi. Ma ciò significa forse vietare strumentalmente trattative di pace e capovolgere la storia? Oppure promettere vanamente la protezione Nato a chi non l’avrà mai e firmare trattati che ventilano proprio le ragioni per cui si scatenerà una guerra? Anche no nel mondo civile, anche no perfino con Putin se si ha davvero a cuore la vita di migliaia di innocenti e l’integrità territoriale di uno stato sovrano. Ciò naturalmente a meno di non essere demagoghi e bugiardi oppure buoi che danno del cornuto all’asino.
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Gioacchino Musumeci