DI GIOACCHINO MUSUMECI
“Un comico di modesto successo ha convinto gli Stati Uniti d’America a spendere 350 miliardi di dollari per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai dovuto iniziare, ma una guerra che lui, senza gli Stati Uniti e TRUMP, non sarà mai in grado di risolvere”.
Parole di Donald Trump.
Sconfitta strategica epocale
Il presidente americano cavalca l’opportunità di riciclare i rapporti tra Usa e Russia che per l’Europa, invischiata nel delirio bellicista dell’ultimo triennio, rappresenta una sconfitta strategica senza precedenti. Non parlerò delle politiche Ue che considero obbrobriose, il tema è capire la propaganda dell’avvoltoio Trump e gli errori di Zelensky. Trump propone una versione parzialmente falsa in cui Zelensky svolge il ruolo di suggeritore attivo che “un comico di modesto successo”, perciò politicamente incapace, non avrebbe potuto interpretare. Non è stato Zelensky a convincere Biden a spendere 350miliardi di dollari, messa così le responsabilità della guerra pesano solo sulle spalle del “modesto comico”, gli Usa sono i santi di sempre e Putin, santo anch’egli, scompare dallo scenario.
Ma le cose non sono andate proprio così
Di fatto le cose sono andate in modo diametralmente opposto. Il 13 luglio 2023, a poco più di un anno di distanza dall’inizio della guerra imbecille sulla cui conclusione si lavora solo oggi, Biden affermava che la Russia aveva già perso. Questa bugia colossale è stata ripetuta da giornalisti minkioni che oggi dovrebbero nascondersi per la vergogna, finché non è stato innegabile che la Russia non sarebbe mai fallita e contestualmente l’Ucraina falliva ogni tentativo di risollevare le sorti di un conflitto che qualsiasi broker avrebbe dato 200 a 1 per Mosca.
Ma Trump mente
Trump mente perché sono stati proprio Usa e GB a boicottare trattative di pace che avrebbero posto fine al conflitto a pochi mesi dal suo inizio. Trump mente perché una guerra lunga avrebbe fruttato lauti ricavi agli acquirenti di Bond decennali ucraini. Questi dopo l’ultima ristrutturazione del debito si presentano con rendimenti assurdi del 7,75%. Chi sono i maggiori acquirenti di bond ucraini? Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti e il fondo di investimento Usa Black Rock, cioè tutti coloro che hanno propagandato il divieto di trattare con Vladimir Putin e oggi possono contare sul bancomat ucraino gentilmente caricato sulle spalle di 35 milioni di schiavi futuri. Per tutti gli speculatori un conflitto di tre mesi non rappresenta consistente guadagno a lungo termine e per la stessa ragione gli speculatori spingono verso la direzione che garantisce loro i profitti maggiori. Da qui politiche e propagande assurde finalizzate a giustificare la guerra.
La politica estera degli USA
L’arrogante e ingerente politica estera americana ha contribuito attivamente a creare tensioni che dal 2014 hanno deflagrato l’Ucraina la cui stabilità interna era già minata per questioni storiche lunghe da elencare, e ambizioni di controversi e corrotti estremisti il cui potere concentrato nei palazzi si è risolto in iniziative persecutorie contro i russofoni dell’est ucraino. Di queste ha facilmente approfittato Vladimir Putin per motivare la propria “operazione speciale” ovvero invasione. Va annotato che se la dark side nazi ucraina era oggetto di attenzione e riflessione prima dell’invasione, il tema è diventato tabù immediatamente dopo l’inizio della guerra, sono infatti documentati incontri tra Biden e i comandanti delle brigate neonazi tra cui alcuni premiati col titolo di eroi nazionali nel parlamento ucraino dallo stesso Volodymyr Zelensky.
La Russia risorta dalle ceneri dell’URSS
Il punto cruciale e che dopo la caduta dell’URSS la fenice russa è risorta dalle ceneri della dissoluzione e i problemi che Washington pensava risolti si sono presentati daccapo: lo stato più grande del mondo e con più risorse di tutti aveva floridi rapporti commerciali con l’Europa da cui gli Usa, in crisi conclamata, raccoglievano briciole. Una guerra in Ucraina avrebbe fatto gioco agli USA? Certo, teoricamente avrebbe sottratto a Putin l’intero mercato europeo oltre lesionare i rapporti tra Ue e Cina. Era noto, prima di tutti a Biden e il proprio entourage di caricaturali Joker senza scrupoli, che forzare la mano sull’Ucraina nella Nato (Putin vuole meno Nato ai suoi confini? Avrà più Nato) avrebbe prodotto l’humus decisivo per uno scenario ipoteticamente bellico che il “comico” modesto ha accettato per l’incanto di un sostegno che non avrebbe mai portato a una vittoria concreta. Questo è il primo grande errore.
Andrebbe annotato che in un mondo sano e democratico, non il nostro, ciascuno, Ucraina compresa, dovrebbe decidere da sé e senza chiedere il permesso al vicino superpotente. Ma pare sia assodato per tanti democratici che sul destino dell’Ucraina il decisore sia Putin, e parlerò di questo altrove.
Secondo grande errore
Il secondo errore ancora più macroscopico e grave commesso dal “comico” è non aver valutato che oltre quelle economiche l’Ucraina non possiede risorse umane per una guerra a lungo termine, e che per quelle militari dipende da aiuti che la rendono debole e ricattabile. La vera responsabilità di Zelensky è contenuta nell’ignoranza e l’abnorme incapacità politica da cui sono derivate ingenuità paradossali e debolezze costate la prevedibile distruzione dello Stato ucraino ad opera di Putin. Zelensky dovrà fare i conti anche con tutto questo. Ma il dato sconcertante è che l’apocalisse ucraina è stata perseguita pervicacemente, oserei perfino dire coltivata deliberatamente da esperti opportunisti e ignavi disonorati, coloro, cioè Usa, Ue e il piccolo Zelensky, che tambureggiavano sulla sconfitta della Russia. Questa sconfitta mai avvenuta è stata propagandata ai danni di milioni di persone innocenti, e solo queste ne pagheranno davvero le spese.
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Gioacchino Musumeci