DI LEONARDO CECCHI
Leggo tanti complimenti e felicitazioni perché Meloni, alla convention dei trumpiani, sarebbe stata l’unica a ribadire, in loco, sostegno all’Ucraina.
Gesto di coraggio, si dice. A casa mia si chiama furbizia.
C’è una festa dove uno dei divertimenti è trattare Tizio come una pignatta. Solo che anziché dolcetti dentro ha litio, titanio, zirconio, uranio e terre rare varie.
Ti invitano, tu ci vai, ringrazi per averti ospitato e ti rivendi quell’invito tra le tue conoscenze come una cosa di prestigio. E mentre in massa a quella festa insultano e prendono a mazzate Tizio per fargli saltar fuori 500 miliardi in minerali, tu chiedi la parola e dici “quella pignatta è una brava persona!”. Poi stai fermo mentre continuano a randellarlo, abusarlo e ricattarlo. Ti giri dall’altra parte e prosegui a ringraziare chi ti ha invitato, fai sorrisi, rilasci dichiarazioni, fai foto, ridi, scherzi e stringi mani.
Più o meno è quello che ha fatto Meloni.
Se voleva davvero sostenere l’Ucraina, banalmente non andava alla festa della pignatta. Molto semplice.
Come ha fatto lei, invece, è un po’ tanto comodo.
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Leonardo Cecchi