E’ di scena la vergogna

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Mi ero ripromesso di non parlare più della guerra in Ucraina e non lo farò, questo è solo un commento alla feroce imboscata che un boss mafioso senza onore né gloria ha teso a uno sprovveduto incapace la cui unica forza è la posizione di “aggredito” che da tre anni gli compete.

Nella tana del lupo

Ci è cascato in pieno Zelensky, per ingenuità o prosopopea, diventato attore involontario di uno show non meno disgustoso di quello che mostrava Gaza trasformata in un luna park. Come uno stupido è volato nella tana del lupo, abbigliato come da copione, per farsi verbalmente sbranare in una lingua che non è la sua e senza portare con sé non dico una lupara caricata a pallettoni ma neppure un ragionamento realistico e lineare da opporre alle zanne fameliche di Trump e Vance.

Però porta a casa due risultati

Però senza volerlo e prevederlo Zelensky due risultati importanti li ha ottenuti.
Il primo è di mostrare all’Europa, claudicante ma nel suo insieme molto più perspicace di lui, con quale specie di lupo idrofobo dovrà confrontarsi nei prossimi anni. Per non essere sbranata, a prescindere dal destino della povera Ucraina, non potrà fare altro che ricompattarsi contro un nemico molto più pericoloso di Putin.
Il secondo è di aver coperto di vergogna quell’America repubblicana che ha eletto Trump. Non i nazisti dell’Illinois che hanno assaltato Capitol Hill, quelli la vergogna non sanno neppure dove stia di casa. Penso ai milioni di repubblicani per bene, cristiani, antirazzisti e a modo loro democratici che hanno inequivocabilmente constatato quale specie di vigliacco ciarlatano, quale spietato boss mafioso, quale lupo famelico e idrofobo hanno spedito alla Casa Bianca.
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Mario Piazza