Una piazzata da bulli…

DI MICHELE PIRAS

 

Una piazzata da bulli,

la provocazione e poi l’umiliazione, infine la cacciata di Volodymir Zelenskyj dalla Casa Bianca in diretta televisiva.
Una scena atroce che chiarisce che l’asse fra Putin e Trump esiste già, che l’obiettivo è l’Europa, che l’unica legge che riconoscono è quella del più forte, che su di noi si stanno addensando nubi tossiche, da Est come da Ovest.
E il paradosso in tutto questo è che dopo aver indossato l’elmetto piuttosto che lavorare per la pace, c’è da giurarci che i primi a riabilitare lo Zar saranno gli stessi che accusavano i pacifisti di essere filo-putiniani.
E di cosa ci si stupisce? In fondo di nulla, perché è lo stesso schema che ci ha trascinato in Afghanistan per poi mollare il Paese in mano ai talebani, che ha lasciato da soli i palestinesi per poi immaginarne la deportazione.
E l’Europa a far da cameriere alla cena di gala del nuovo ordine mondiale, con il piccolo problema che sul piatto di portata c’è proprio la testa di questo vecchio e strabico Continente.
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Michele Piras