DI ORSO GRIGIO
Mi chiedete di dire quello che penso sulla guerra in Ucraina, su Trump e tutto il resto dei disastri.
Vi ringrazio per la fiducia ma io non ho competenze tali da esprimere pensieri così illuminanti da dissipare i vostri dubbi né tantomeno da rassicurarvi. Non sono né Parsi né Rampini, per fortuna mia, né sono in busta paga di qualche giornalaio cartoradiotv del Pensiero Unico che mi detti una linea editoriale da seguire.
Io non ho studiato storia e geopolitica come certi saponi bocconiani, anzi non ho studiato affatto.
Conosco la matematica e l’elettronica, al massimo riesco a fare due più due con una discreta approssimazione. E infatti è proprio quello che faccio, dopo essermi guardato attorno.
E poi quello che penso, al netto dei limiti di ignoranza testé suddetti, lo dovreste sapere già se avete la bontà di seguire questa pagina, anche se mi sfuggono i motivi per cui dovreste perdere del tempo qui con tutte le meravigliose fonti distributrici di verità e saggezza a disposizione.
Comunque ne penso il contrario di quello che cianciano, appunto, quelli del Pensiero Unico, ed è così da sempre. E’ la mia line editoriale, non solo sulle guerre ma su tutto. Mi dico che se il potere mi vuol convincere di certe cose e appurato che il potere non sta dalla mia parte, vuol dire che io devo pensare il contrario di quello che mi dicono. Quantomeno farmi delle domande.
Matematica, appunto.
Per la vostra noia riassumerò brevemente il mio pensiero.
Questa guerra l’ha voluta l’America quanto la Russia, per espandere ancora di più il suo impero di sudditi e incrementare il contatore dei paesi Nato, che infatti dopo la caduta del Muro e la fine della guerra fredda ha stabilito nuovi record. Lo sbriciolamento di quella barriera armata, e non solo di cemento, ha solo cambiato i termini di un conflitto che non è mai cessato fra USA e Russia, e che, a differenza di quello freddo, purtroppo pare adesso essersi riscaldato fin troppo, anche se per interposto comico.
L’America ha provocato, con la complicità di un attorucolo qualunque, e la Russia ha reagito.
Come nel calcio.
Ora, che la Russia fosse un regime illiberale lo sapevamo già. Quello che però dovrebbe stupire è ogni volta l’attitudine guerrafondaia dell’America, che se in casa sua potrà apparire pure democratica, nei confronti del mondo non lo è, e ha continuamente bisogno di guerre per affermare la propria potenza e spacciare le proprie armi, la loro industria più florida.
A costo di creare prove false pur di farle. E’ la storia a dirlo, non io.
E invece non stupisce affatto, visto che tutta l’Europa l’ha seguita come un corteo di servi adoranti dietro il vessillo dell’aggredito e dell’aggressore, un mantra che ha sfrangiato i cog*ioni anche ai morti.
E nessuno, NESSUNO, che abbia mosso un dito per porre un dubbio, proporre una trattativa seria, indicare una soluzione. Non sia mai, si trattava di difendere la libertà di un popolo, mica si poteva perder tempo con le chiacchiere! Come se potesse essere credibile che un comico petulante e tritaca*zi, mosso da fili manovrati da uno stordito in caccia di farfalle, potesse condurre il proprio popolo alla vittoria.
E poi cosa ci sarebbe stato da discutere? Perciò non rompeteci i cog*ioni, comunisti di me*da! Qui è tutto chiaro: la Russia è il Male e l’America è Luce e Saggezza, Verità e Pace. E pure Spirito Santo.
Ora, credo che in questa pagina ci siano persone che sanno ancora ragionare e di certo ne sanno molto più di me. Perciò ditemi se fra di voi c’è uno, uno solo, che aveva previsto un esito diverso dalla sconfitta dell’Ucraina. Se c’è mi dica anche cosa fuma perché ne avrei tanto bisogno anch’io di credere alle favole.
E intanto migliaia di vite sono evaporate, ragazzi spazzati via dalla furia omicida, città distrutte.
Ma chi se ne frega: mica sono figli nostri, mica sono le nostre case.
E sopra quelle macerie i miserabili avvoltoi della ricostruzione volano già in cerchio con le calcolatrici in mano.
Tutto previsto. Tutto chiaro. Ognuno nel suo ruolo.
L’America imperialista, la Russia cattiva, una marionetta in scena.
Sì, ma l’Europa, quindi?
Ca*zo, l’Europa. L’unione Europea, un altro ossimoro gigantesco.
Questo gigantesco Ente Merenda dove ogni tanto si ritrovano, si mettono in posa ridendo allegramente su sto gran ca*zo, si strafogano, parlano di zucchine e reti da pesca, non decidono una sega di niente delle cose che contano, se non che ha ragione l’America perché l’aggredito, l’aggressore, la libertà… bla bla bla, e alfine passano alla cassa a riscuotere la propria inutilità.
Cosa vuoi che gli freghi se le sanzioni che dovevano mettere in ginocchio la Russia hanno sderenito solo noi, e se pagheremo il gas, per l’appunto gentilmente elargito dal padrone, quattro volte quello che ci chiedevano i cattivoni russi, tanto loro prendono quindicimila euro al mese, mica mille come i pezzenti che ce li hanno messi. E se proprio non gli avanzeranno abbastanza soldi per le loro cene eleganti o qualche borsa firmata si aumenteranno lo stipendio.
Se gli fosse importato di noi l’Europa sarebbe nata su basi e con idee diverse, e invece le uniche basi su cui è nata sono le banche tedesche, e le idee non ce l’ha mai avute se non quelle di ampliare e rendere ancora più solide le basi suddette.
Poi però succede qualcosa.
E’ comparso, su questa immensa fogna a cielo aperto, un miliardario sociopatico che dell’Ucraina se ne sbatte le palle tranne essere uno di quegli avvoltoi che veleggiano sopra le terre rare e così la prospettiva è del tutto cambiata.
I capidiavolo europei si trovano adesso combattuti fra continuare ad appoggiare quel massacro a spese loro o adattarsi al nuovo carro, nel rispetto della loro natura di servi.
Succede, quando non si ha il coraggio di scegliere, di dover ogni volta adattarsi al pensiero degli altri.
Se oggi è giusto opporsi a Trump, non tanto sulla guerra che di fatto è finita e non ce li vedo proprio Tajani, Meloni e von der Leyen correre in soccorso con l’elmetto e gli anfibi, ma ai dazi, era altrettanto giusto opporsi alla politica scellerata e di morte di Biden.
Però quello non l’ha fatto nessuno e adesso pagheremo tutti per parecchio, sia la guerra che i dazi: un successone!
Le guerre le vincono i più forti, il tempo delle catapulte e delle fionde non esiste più, e nemmeno quello di Davide e Golia. Vince solo e sempre il più forte, e se proprio ha qualche problema si inventerà armi ancora più potenti per spianare l’avversario, come è successo in Giappone. Ricordate cosa fecero gli amati americani a Hiroshima e Nagasaki? Oppure i piloti che sganciarono quella merda e chi gli dette l’ordine di farlo erano russi anche loro?
E’ il mondo che hanno costruito le carogne che abbiamo votato noi, che ci piaccia o no.
E se pensate che riempirsi di armi invece di spendere soldi per la Sanità o la Scuola possa risolvere il problema vuol dire solo che nel vostro cervello c’è talmente tanta acqua che le sinapsi vi sono andate tutte in corto circuito e i neuroni sono affogati miseramente.
E in questo afflato armaiolo c’è dentro anche il pd con tutte le scarpe. Un partito che non smette mai di deludermi: sono soddisfazioni.
Oggi sarebbe il tempo della diplomazia, della politica. Proprio quello che non si fa più.
L’ho già detto: se proprio si sceglie di essere servi almeno scegliamoci il padrone.
Adesso ditemi pure che sono putiniano, trumpiano, rettiliano… non mi importa, oppure trovate qualcosa in lista che non mi abbiano ancora detto. Quello che volete, per quanto mi importa.
Potrete perfino dirmi che ho torto.
Se vi riesce.
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Orso Grigio