Sulla sentenza della nave Diciotti potevano mancare le “perplessità” del Ministro Nordio?

DI MARIO IMBIMBO

 

Al coro dei ministri belanti contro la sentenza della Cassazione sulla Diciotti ieri non ha fatto mancare la sua voce Nordio: “Sono un po’ perplesso sulle conseguenze che una simile interpretazione del diritto potrebbero avere” ha detto.
Per concludere magistralmente che secondo lui “ci sono momenti in cui il giudice, pur mantenendo il suo rigore, deve anche avere una visione d’insieme, che non si limiti al caso singolo. Non possiamo ignorare le ripercussioni a livello sistemico delle sentenze che possono compromettere l’equilibrio sociale ed economico del Paese”. Insomma la magistratura dovrebbe “orientare” la sua azione”.
A Nordio ha per fortuna però replicato il Segretario generale Rocco Maruotti dell’Associazione Nazionale Magistrati: “Quello che che ha detto il ministro ci stupisce molto: fino all’altro ieri ci aveva detto che dobbiamo attenerci al dato letterale della legge. Ieri, invece, ci ha detto che dobbiamo valutare, quando applichiamo la legge, gli effetti che questo può avere evidentemente sulla realizzazione del programma di governo. Ma i magistrati non sono chiamati a fare questo. Per dettato costituzionale i magistrati devono applicare la legge, quando necessario interpretandola, ma non sono tenuti a collaborare con le maggioranze di turno”.
Sarebbe persino ovvio ma purtroppo, con una maggioranza che prova ad ogni sospiro a piegare la magistratura al proprio volere, anche ribadire l’ovvio diviene necessario!!!
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Mario Imbimbo