Ucraina a follia collettiva

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Sulle ributtanti politiche europee votate al riarmo a spese dei pilastri democratici e l’atteggiamento surreale di Sergio Mattarella scriverò più avanti, ma pur con una mano fratturata e ingessata non posso ignorare l’assurdo che mi circonda.
By the Way peggio di così è sempre possibile.
Mi preme oggi ribadire che Vladimir Putin è un manipolatore abilissimo capace di ingannare chiunque…Quasi. Ne tessevano lodi sperticate Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni e agli amici della pagina che oggi riesumano Silvio dico: “chi più credibile, di loro?”

Confusione ne abbiamo?

Difficile destreggiarsi tra idiote politiche belliciste proposte dalla tossica Von der Leyen, lo stupido militarismo atlantico e il controverso europeismo che infine si traduce in società sempre più diseguali se il contrappeso a questo circo demente è la certezza somara che Putin sia il democratico della situazione.
Ciascuno è libero di farsi prendere in giro da chi vuole, c’è chi tifa per Zelensky, chi per la grande America offerta da Biden, chi tifa per Trump oppure per Putin. C’è chi un giorno si scaglia contro Berlusconi e l’indomani ne rievoca il buon senso che giammai riconoscerebbe a Renzi traditore di Giuseppe Conte.
Io, meschino, da tre anni scrivo sembrando deficiente ai più, che eccetto Giuseppe Conte, a cui riconosco una linea politica incompresa perfino da supporter pronti a sollevare la lettiga di Putin, non mi piace nessuno di questi perché i fatti depongono indubitabilmente e in diversa misura a sfavore di ciascuno di loro. E che volete farci, sono guasto e me ne vanto.

“Ce l’hai con Putin?”

Chiede qualcuno. Ebbene rispondo che scrivere sui fatti trascende simpatie e antipatie e su Vladimir la penso precisamente come lo stimabile Travaglio: “ Non ho avuto bisogno dell’Ucraina per sapere che si trattasse di un autocrate”.

Ora andiamo al sodo:

1) Al netto di provocazioni, imperialismo Usa e servilismo Ue su cui ho scritto a iosa e da cui deriva la distruzione di vaste aree Ucraine per mano russa, i termini con cui Putin ha affrontato la questione sono questi: ” Ho un problema con la Nato e non voglio missili al confine. Siccome si tratta di una questione di sicurezza nazionale russa, o l’Ucraina sottostarà al mio volere o entrerò militarmente nel suo territorio”.
In un dibattito sano e non condizionato da simpatie o propagande atlantiche o russe, sempre se accettiamo il dato ovvio che la Russia operi la propria propaganda., la questione topica sarebbe se il problema di Mosca possa ricadere su uno stato terzo più debole e impossibilitato a decidere scevro da suggestioni imposte dallo stato più forte; pena una guerra che lo stato debole perderebbe al 100%.
E’ giusto dunque che il più forte imponga le proprie istanze sul più debole che diversamente soccomberebbe militarmente ? Assolutamente no ma… paradossalmente si nell’ottica ottica della pace sebbene a imporre istanze sia Mosca. Trascurare l’elemento ha portato alla guerra che conosciamo ma ciò non toglie che la forzatura Russa sia antidemocratica. E ammetterlo, signore e signori, indicherebbe onestà intellettuale, non ipocrisia di segno opposto a quella dei vari mentina televisivi. Riconoscere nitidamente le cose non implica avallare atlantismo, l’antistoricismo di Mattarella o politiche suicide a cui la Ue sembra particolarmente predisposta.
2) Kiev è colpevole di crimini reiterati nel tempo contro i russofoni variamente perseguitati e oppressi con metodi criminali documentati a cui l’Ucraina dovrà rispondere prima o poi. E’ giusto che Kiev paghi per i crimini che nega apertamente e sistematicamente; d’ altra parte negare l’evidenza è un elemento caratterizzante l’atteggiamento di Kiev e altri attori coinvolti nel conflitto. Ma Mosca non può calarsi dall’alto come il deus ex machina della tragedia greca, Mosca non è autorità extranazionale competente e giudicante, non lo sono Washington, Kiev, la Ue o altri, l’unico organo competente in materia è l’ONU. Fine della questione.
3) Mi chiedo se Putin sia mai stato interessato davvero a difendere gli ucraini russofoni. Dato che la situazione ucraina è precipitata dopo la rivoluzione di Maidan, penso che attendere 8 anni in cui i russofoni sono stati letteralmente massacrati e svegliarsi solo nel Novembre 2021, non indichi particolare interesse umanitario. Se davvero l’intenzione era proteggere i russofoni forse Vladimir avrebbe potuto cominciare “l’operazione speciale” 8 anni fa piuttosto che attendere mentre neonazi sopprimevano barbaramente innocenti. Ciò con l’aggravante che poco prima della guerra Mosca mise al centro del tavolo il divieto che l’Ucraina aderisse alla Nato o in alternativa guerra, piuttosto che stop alle persecuzioni contro i russofoni prima di ogni altra cosa.

Concludo:

a meno di non essere faziosi non si possono guardare solo responsabilità Usa/ Nato/ Kiev. Io stesso ho scritto mille volte che sarebbe bastato non ventilare l’ingresso dell’Ucraina in Nato ma so anche cosa significa perché non è scontato. Accettare che l’Ucraina, stato sovrano sulla carta, debba sottostare a una superpotenza che si accorda con un altra sul suo futuro non è qualcosa su cui esprimersi col megafono del populista sperticato. Ora agli utenti si può perdonare qualsiasi forma di contraddizione e incoerenza perché gli imperdonabili sono coloro, e tra questi c’è Sergio Mattarella, che speculano sulla bugia dell’invasione russa in Europa per erodere sempre più i pilastri su cui si reggono le nostre democrazie. Il pericolo, spiace dirlo, non è Putin ma la congiura dettagliata contro il pacifismo europeo, il desiderio di emulare la superpotenza nucleare russa, armarsi per attaccarla nella logica primitiva che la guerra sia lo zero nella scala di giustizia del mondo.
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Gioacchino Musumeci