Previsioni e malafede

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

La previsioni

Oggi scopro l’acqua calda dicendo che l’accuratezza di una previsione è direttamente proporzionale alle informazioni di cui si è in possesso. Ciò non esclude che fattori imprevedibili possano sovvertirla, capita ogni volta che al totocalcio c’è una vincita milionaria, ma cosa dovremmo pensare di chi aveva previsto la sconfitta della Russia sul fronte ucraino o aveva cercato di farci credere che Netanyahu sarebbe passato alla “fase 2” della tregua a Gaza rinunciando al progetto sionista di dissoluzione della Palestina?
Se a promuovere previsioni impossibili è un blogger o un influencer possiamo essere generosi e addebitare le sue minchiate all’ignoranza o all’obnubilamento che spesso le passioni politiche causano, o se vogliamo essere cattivi è ragionevole pensare che qualcuno si sia comprato la sua obiettività per pochi euro.

La malafede

Se le stesse minchiate vengono declamate da presidenti e premier, personaggi che dispongono di informazioni accuratissime e di nutrite schiere di specialisti in grado di analizzarle, l’unica opzione che rimane è la malafede. La malafede, ovvero l’uso della falsità per procurarsi un disonesto vantaggio in danno del proprio interlocutore mantenendo una posizione formalmente corretta che possa mascherare le vere intenzioni.
Sto parlando di Ursula von der Leyen e dell’Europa o di Giorgia Meloni e dell’Italia? Di entrambe, e di molti altri.
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Mario Piazza