L’Italia all’ultimo posto, nel G 20, in tema di salari

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Gentile Presidente,

se stamani non ha ancora letto la rassegna, le suggerisco di aggiungerci il Report ONU (ribadisco: ONU, non Topolino), il quale ci dice che in tutto il G20 l’Italia è la peggiore in termini di salari e perdita di potere d’acquisto. Siamo dietro a Messico, India e Indonesia. Parliamo di una perdita dell’8,7% circa.
Non per tutti, ovviamente, poiché l’1% più ricco del Paese è invece sempre più ricco. Il ceto medio invece è diventato il bacino di drenaggio verso la povertà assoluta, che come forse sa oggi tocca 5,7 milioni di nostri connazionali.
E sì, Presidente, il problema sono i salari bassi, che si combattono con il salario minimo.
E no, Presidente, il mercato non si “autoregola” alzandoli da solo in base a complicate e sofisticate equazioni, come sostenete a destra.
Non si autoregola in Paesi meno corporativi del nostro, figuriamoci da noi, dove chi ha in mano un minimo di potere economico si mette d’accordo con il vicino per fare cartello e tenere in sfruttamento le masse. Qui si regola per rapinare il fragile.
In quello si regola bene. E lo dimostra l’esistenza di gente che viene pagata 3 o 4 euro l’ora. Gente costretta ad aprire partita iva per lavorare e non avere un giorno di ferie.
Lo spieghi a sé stessa. E anche ai suoi, Brunetta in primis, che fu feroce contro il salario minimo. Ma che – a quanto apprendo – non bada a spese per il suo CNEL, dove lo standard minimo, a giudicare dalle spese, mi pare sia molto elevato.
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Leonardo Cecchi