DI MARIO PIAZZA
L’abbiamo chiamato Ordine Mondiale, globalizzazione, mondialismo.
Ci siamo dati gli strumenti perché potesse funzionare a pieno regime superando con un click le distanze e i fusi orari.
Abbiamo appiattito le barriere politiche, religiose e linguistiche in nome del libero mercato.
Abbiamo chiuso gli occhi e tappato le orecchie per sopportare le centinaia di guerre che ha scatenato.
Abbiamo dedicato un paio di minuti di costernazione a quel miliardo di persone che vivono “in condizioni di povertà estrema” e magari pure una lacrimuccia per quei cento milioni di bambini senza cibo e cure mediche.
Abbiamo fatto spallucce davanti allo stupro dell’ambiente e ai cambiamenti climatici che abbiamo provocato.
Un gran lavoro per conservarci sotto il sedere il nostro divano Ikea mentre i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
E adesso che è arrivato un pazzo che sta buttando tutto per aria lo vorremmo distruggere, lui e i brachicefali che lo sostengono, non perché ci sta proponendo un mondo ancora peggiore ma perché rischiamo di non poter pagare le ultime rate di quel divano di merda.
E ancora abbiamo la faccia tosta di parlare di ideali, ma fatemi il piacere!
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Mario Piazza