In fondo è semplice no?

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

A Bologna in piazza Nettuno

In una manifestazione europeista indetta dai sindaci del PD e dal quotidiano La Repubblica, di fronte a poco più di un migliaio di persone, alcuni artisti e intellettuali hanno espresso dissenso contro il riarmo europeo, nel nome della “vera Europa”.
Peccato che la manifestazione sia stata aperta da un video messaggio di Prodi, che ha giudicato un primo insufficiente passo il piano di 800 miliardi di spese militari di Ursula von der Leyen.
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Peccato che in piazza ci fossero bene in vista cartelli con sì alle armi.
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E che il sindaco di Bologna Lepore avesse pubblicamente invitato la destra a partecipare. Quella destra che è fanatica sostenitrice di Israele, mentre alcuni oratori ricordavano “la strage a Gaza.
Se il sindaco aveva invitato la destra, un artista invece ha espresso rammarico perché non fossero presenti i centri sociali.

Centri sociali e Potere al Popolo bloccati dai manganelli

In realtà i centri sociali, le forze antagoniste e Potere al Popolo avrebbero voluto raggiungere piazza Nettuno per dire la loro. Però hanno incontrato il servizio d’ordine della Polizia di Stato che li ha accolti a manganellate. E nessuno degli oratori di piazza Nettuno, anche tra quelli più progressisti, ha espresso solidarietà ai manifestanti aggrediti dalle forze dell’ordine. Appena due giorni dopo il varo da parte del governo del liberticida decreto sicurezza.

Qualche contraddizione e/o trasformismo 

In piazza Nettuno c’era anche qualche politico che aveva partecipato al grande corteo pacifista di sabato a Roma. Una parlamentare del PD, molto vicina alla segretaria, ha vantato di essere stata nella piazza euroguerrafondaia del 15 marzo e in quella pacifista del 5 aprile, a Roma. Poi giunta in quella, ben più piccola, di Bologna ha dichiarato: questa è la piazza che più sento mia.
Scusate l’ingenuità, ma il riarmo e la guerra sono fatti così gravi che ogni furbizia e trasformismo dovrebbero essere al bando. Ad esempio dire no al riarmo nazionale e sì alla difesa comune europea è il pan bagnato al posto della zuppa.

Presente anche chi sostiene il riarmo

Quelle europeiste che sostengono o coprono il riarmo non saranno mai le nostre piazze, e chi va lì non sarà mai con noi.
In fondo è semplice no?
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Giorgio Cremaschi