L’amico di Pinochet

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

Un altro “alfiere” 

Milton Friedman in questi giorni viene tanto celebrato come alfiere della libertà dei mercati, in contrapposizione ai dazi di Trump.
È bene ricordare allora che l’economista di Chicago fu amico, ammiratore e ispiratore del criminale dittatore fascista Pinochet, che in Cile assassinò il presidente socialista Allende e decine di migliaia di militanti sindacali e della sinistra. E fu solo grazie alla forza feroce e assassina della dittatura, che in Cile furono imposte la privatizzazione totale e la distruzione dei diritti sociali e del lavoro, nel nome del libero mercato.

Così si diffuse il modello “liberista”

E fu proprio dal Cile di Pinochet e Friedman che si diffuse quel modello liberista, che per decenni ha dominato il mondo; e che ora lo precipita nella crisi e nella guerra.
In questi giorni, per propagandare la libertà di mercato, da Musk e altri è stato diffuso un vecchio video, dove Friedman mostrava una matita, come esempio della bontà della mano invisibile del mercato. Che, se non disturbato dal potere pubblico, depositerebbe sempre la merce giusta, al prezzo giusto nel posto giusto. La favola liberista che ci raccontano da duecento anni.

La matita di Friedmann

Peccato che la matita di Friedman oggi quasi sicuramente sia prodotta in Cina, ove lo Stato e il partito comunista controllano il mercato.
Ed è per impedire che gli americani continuino a comprare quelle matite, che il miliardario Trump ha messo i dazi. Il capitalismo americano è per il libero mercato sino a quando lo controlla, poi basta.
I liberali imbrogliano da sempre; e diventano fascisti appena gli affari lo richiedono.
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Giorgio Cremaschi