Il Destino di un Popolo

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Andiamo all’inizio…

Che il piano fosse quello fin dall’inizio era evidente a chiunque si fosse preso la briga di approfondire. L’elemento mancante non era un pretesto come quello offerto dall’attacco di Hamas del 7 ottobre del 2023, di pretesti per le sue scelleratezze Israele non ha mai sentito il bisogno. Tutto ciò che serviva era “qualcuno” alla Casa Bianca che facesse da sponda continuando a elargire miliardi di dollari senza fare lo schizzinoso come i suoi predecessori, uno che considerasse i diritti umani come una velleità da hippie e il genocidio e le deportazioni come legittimi strumenti di potere.
Lo hanno trovato e il destino della Palestina è segnato. Nei prossimi mesi chi non verrà ucciso dalle bombe o assassinato a sangue freddo verrà deportato altrove o rinchiuso in lager sempre più stretti fino alla consunzione, sarà così a Gaza e sarà così in Cisgiordania. A parte una improbabile collera divina, per impedire che questo orrore venga portato a termine resteremmo soltanto noi. Noi che a prescindere da etnie, religioni e governi abbiamo lasciato che ciò avvenisse senza fare nulla, nel migliore dei casi sventolando qualche bandierina palestinese o scrivendo post come questo, tanto indignati quanto inutili.

L’accusa di antisemitismo

E’ bizzarro come l’accusa di antisemitismo ci faccia tanta paura mentre restiamo del tutto indifferenti a quella di essere stati complici di un genocidio. In pochi anni la bandiera palestinese rimarrà solo un ricordo, e insieme ad essa rimarrà un ricordo la nostra pretesa decenza.
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Mario Piazza