DA REDAZIONE
Antonio Cipriani da REMOCONTRO –
La guerra, nel nostro sistema politico ed economico, è più utile della pace. Perché la guerra arricchisce i ricchi e ammazza i poveri, ridisegna confini geografici e limiti etici, annichilisce gli umani, cancella giustizia e ingiustizia perché è animata dall’unico spirito utile al turbocapitalismo: la sopraffazione, qualunque sia il modo, per generare più potere e più profitto.
Ovviamente, per avere mano libera, così com’è adesso ha, non può essere discutibile. Necessità di un solido apparato poliziesco e repressivo. Ma, innanzitutto, non sono utili i testimoni. La verità in tempi di guerra è la prima vittima, ovviamente chi la racconta in diretta, senza passare dai comunicati ufficiali, dalle veline di potere o da tournée embedded ha il bersaglio disegnato sulla schiena.
Per questo nella Striscia di Gaza, per esempio, i giornalisti rei di aver raccontato la barbarie in atto da parte dell’esercito israeliano sono stati uccisi a centinaia. Con una precisione chirurgica, si potrebbe dire, rievocando vecchi adagi belluini. Se non ci sono video indipendenti, se non ci sono racconti di quello che accade, immagini delle distruzioni, non ci sono neanche possibilità che il placido e obeso cittadino occidentale possa essere disturbato tra un hamburger e una birretta dalla violenza reale su donne e bambini, dalla crudeltà della devastazione, dal massacro cinico di medici, soccorritori colpevoli di salvare la vita a alle persone indifese.
“La volontà suprema del criminale è quella di fare piazza pulita. Di persone e di testimoni. Senza darlo a vedere però, non sia mai che le coscienze si possano destare.”
.
Articolo di Antonio Cipriani dalla redazione di
13 Aprile 2025