DI MARIO PIAZZA
Tanto per cominciare smetterei di chiamarli così
Quei 15.000 che hanno manifestato ieri a Milano non possono essere ridotti a una sigla che ricorda una tifoseria calcistica, PRO-PAL.
Suggerirei, se proprio vogliamo assecondare le fuorvianti sintesi giornalistiche, di chiamarli ANTI-GENO perché è l’insopportabilità del genocidio in corso in Palestina e la schifosa indifferenza della cosiddetta società civile a mettere insieme famiglie coi passeggini, organizzazioni politiche, associazioni studentesche e ciò che è sopravvissuto dell’autonomia milanese.
Già, l’Autonomia milanese. Quella che nei decenni ha resistito alla repressione poliziesca e alle lusinghe politiche barricandosi nei centri sociali e nei circoli anarchici, quella che viene dipinta come una banda di facinorosi violenti, di professionisti del tafferuglio, di disadattati distruttori.
Beh, io da vecchio milanese sono fiero di loro
La loro rabbia è anche la mia e proprio non mi straccio le vesti per qualche vetrina infranta, per qualche slogan troppo esplicito e per le scritte sulle facciate dei palazzi. Sono gli abitanti di quei palazzi che dovrebbero vergognarsi per la disinvoltura con cui hanno accettato il consumarsi del genocidio. Quando l’ultimo Palestinese sarà stato ucciso, imprigionato o deportato non saranno in molti che potranno continuare a camminare a testa alta, ma tra loro di sicuro ci saranno quelli che oggi vengono manganellati, arrestati e additati come bestie feroci.
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Mario Piazza