Stragi di ordinaria follia

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Solo follia

Solo di follia si può parlare, perché non c’è ragione che possa giustificare il lancio di una bomba devastante sulla popolazione inerme come è accaduto ieri a Sumy, in Ucraina. Voi ed io non lo faremmo mai, neppure se ne andasse della nostra stessa vita.
Eppure accade in continuazione, a volte per mano di reparti militari assassini come a Bucha 3 anni fa o a Gaza solo il mese scorso con l’attacco alle ambulanze o a Odessa nel 2014 o a Marzabotto nel 1944 o a My Lai in Vietnam nel 1968.
Orrore, ferocia e follia che nascono sui campi di battaglia nella mente devastata dei combattenti, ma è infinitamente peggio quando l’ordine di massacrare i civili proviene dalle stanze del potere, luoghi sicuri, puliti e ordinati come il Cremlino, come la Casa Bianca, come la Knesset a Gerusalemme.

La scusa sempre la stessa

La scusa atroce è ogni volta la stessa, si giustifica l’orrore in nome di un bene più grande. Come se i 32 morti di Sumy o i 3000 di Sabra e Chatila o i 200.000 di Hiroshima non fossero stati esseri umani ma moneta di scambio per comprare una vittoria militare o anticipare la fine di un conflitto. Quei poveretti non meritano neppure l’ipocrita cordoglio che riserviamo ai cosiddetti “danni collaterali”, il loro ruolo è quello di semplici oggetti, cose senza valore da conservare o gettare via a seconda delle convenienze.
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Fermate il mondo, voglio scendere.
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Mario Piazza