Lo straordinario razzismo politico con cui l’occidente guarda le guerre

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

“Oltre i limiti della decenza”

Queste le parole americane sui missili russi a Sumy costati nella domenica delle palme almeno 34 morti.
Immediate le reazioni dei leader occidentali mentre i media di tutto il mondo diffondevano le immagini del raid nella Domenica delle Palme.
Ursula von der Leyen: “attacco barbaro”, e ha invocato “misure forti per imporre un cessate il fuoco”.
Giorgia Meloni: “Nel giorno sacro della domenica delle Palme, a Sumy si è consumato un altro orribile e vile attacco russo, che ha causato ancora una volta vittime civili innocenti, tra cui anche bambini.. violenze inaccettabili contraddicono ogni reale impegno di pace, promosso dal presidente Trump e sostenuto convintamente dall’Italia, insieme all’Europa e agli altri partner internazionali”.

Ci sarebbe da versare lacrime di commozione se…

Se fossi completamente rimbecillito come vorrebbe in primis la premier Meloni, verserei lacrime commosso per il coinvolgimento dei vertici politici occidentali, stupidamente lo riterrei sincero.
Invece quasi con rammarico dichiaro di essere intelligente quanto basta per provare disgusto davanti all’ipocrisia con cui si vorrebbero avvelenare gli animi di milioni di cittadini. Sono stato cresciuto in una cultura radicata sulla bugia della liberazione e dell’unione territoriale ottenute invece con feroce repressione e sangue blanditi col mantra di Giuseppe Garibaldi eroe e Enrico Toti, romantico e resiliente lanciatore di stampelle. Ci sarebbe da ridere se oggi non mi venisse offerto lo stesso veleno servitomi alla scuola elementare.

Solo un artificio retorico

La sacra domenica delle palme sottolineata dall’insufficiente e politicamente malata premier italica è solo un putrido artificio retorico atto a enfatizzare la violenza inflitta dai russi sui civili. Un vano tentativo di nascondere sotto il tappeto del suprematismo occidentale che non ci sono – senza offesa per i credenti ma la strumentalizzazione politica degli eventi religiosi mi fa schifo – Domeniche della Palme da sventolare per ricordare a tutto il mondo che ieri l’IDF ha bombardato l’ultimo ospedale funzionante di Gaza. Nessuna tregua santificata da ricorrenze religiose occidentali per decine di migliaia di civili trucidati da soldati che disconoscono le strategie militari dei loro superiori.

Leader occidentali moralmente orripilanti

Con la cervice bloccata verso l’unica direzione concessa, assecondano con assurdità verbali la storica ipocrisia americana “Oltre i limiti della decenza, attacco barbaro, orribile e vile attacco russo”. Al netto della giustissima condanna alla strage di Sumy, perché mai non attribuire le stesse colpe e con la medesima veemenza a Benjamin Netanyahu. E’ mai possibile che uno spietato stragista internazionale, un mostro che vota allo sterminio un intero popolo, debba essere oscurato dalla codardia di un complesso di trombettieri razzisti le cui reciproche guerriglie aprono l’autostrada alla distruzione globale. E’ davvero umano e possibile che media, intellettuali e giornalisti si pieghino a questa programmazione dell’orrore raccontato in modo e maniera che i colonialisti del mondo cadano sempre in piedi?

Testimonianze raccolte da Breaking the silence e The Guardian tra soldati dell’IDF

A Ursula Von der Leyen e Giorgia Meloni, prontissime a sottolineare le crudeltà russe e tacere su quelle dell’amico Netanyahu, ricordo nauseato che a descrivere la barbarie di Israele ci pensano i soldati dell’IDF disposti a parlare a condizione dell’anonimato, le cui testimonianze sono raccolte nel report Breaking the Silence (Ong con sede in Israele): Le aree di confine della Striscia di Gaza sono state trasformate in una “kill zone”. Ai soldati dell’esercito israeliano, riporta che The Guardian, “è stato dato l’ordine di annientare sistematicamente tutto ciò che si trova all’interno di una zona designata, tutti i quartieri residenziali, gli edifici pubblici, le scuole, le moschee e i cimiteri”. Tutto ciò che si trovava all’interno della kill zone è stato distrutto, con il risultato di creare “una zona di morte di enormi proporzioni”. Così riferisce un soldato: “Ogni mattina, ad ogni plotone venivano assegnate cinque, sei o sette località, oppure alcune case da radere al suolo. Gli stessi soldati israeliani faticano a capire la routine di devastazione imposta dall’alto: Mi sono arruolato – ha spiegato un riservista al Guardian – perché ho pensato ‘loro ci hanno uccisi e ora noi uccideremo loro’”. Tuttavia ho scoperto che non stiamo solo uccidendo loro ( i terroristi) ;stiamo uccidendo le loro mogli, i loro figli, i loro gatti, i loro cani. Stiamo distruggendo le loro case e stiamo urinando sulle loro tombe.”“molti soldati, riferisce un militare intervistato dal Guardian, sparano per il gusto di farlo, qualcosa a metà tra l’intenzione di causare un effetto psicologico e il farlo senza alcun motivo”… “Dal due marzo non entra più cibo né acqua nella Striscia”. Un soldato di stanza nel Nord di Gaza ha riferito che alcuni palestinesi continuavano a tornare nella kill zone “più e più volte anche dopo che gli avevamo sparato contro. Volevano raccogliere le piante commestibili che crescevano in zona”. La gente, stretta nella morsa della fame e della guerra, si reca lì, vicino al confine, “sperando di raccogliere quel che può”, con il rischio di non fare mai più ritorno…
Ecco la barbarie che nessuno in Italia, in Europa e negli Usa ha il coraggio di sfidare e così proporre con decisione misure decisive per obbligare lo stop al genocidio del popolo palestinese. Ecco la prova provata dello spudorato razzismo politico occidentale ai danni dei diversi da noi.
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Gioacchino Musumeci