DI MICHELE PIRAS
Opposizioni unite
Sì, le opposizioni si sono unite su Gaza, sulla pace, sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla denuncia delle terribili violazioni dei diritti umani alle quali assistiamo da ormai troppo tempo.
Dunque una parte della Stampa democratica (così si pretende che sia) storce il naso perché ci si schiera contro il governo di Netanyahu, mentre tanti altri, a sinistra e col vecchio vizio di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, ritengono che la mozione Avs, Pd, M5S arrivi troppo tardi.
Un risultato importante sul piano politico
Ed è paradossale questa situazione, perché invece quella mozione è un risultato importante sul piano politico e, anche se la destra la respingerà, segna un posizionamento netto dalla parte giusta: quella dei diritti umani, di fronte a un’ecatombe di morti e distruzione, di fronte a uno Stato che sta punendo e cacciando un intero popolo dalle proprie usando il pretesto dei crimini commessi il 7 ottobre di un anno e mezzo fa.
Un doppio standard
Dall’altra parte è davvero inquietante il doppio standard di chi (giustamente) chiede la fine dell’aggressione russa in Ucraina – libertà, indipendenza e pace per il suo popolo – ma fa finta che in Palestina non siano compromessi, da decenni, i medesimi diritti e che non esistano dei responsabili: non tutto il popolo di Israele, non tutta la comunità ebraica (come con faciloneria, ignoranza o per viscerale antisemitismo alcuni sostengono) ma gli stessi indicati dalla Corte internazionale.
E avete il coraggio di proclamarvi democratici.
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Michele Piras