DA REDAZIONE
L’EDITORIALE di Giulio Cavalli dal giornale LA NOTIZIA –
Cronaca di un viaggio a vuoto

C’è una foto ufficiale dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump in cui la presidente del Consiglio sembra appesa alla spalla del presidente Usa con uno sguardo sognante. Trump guarda dritto, pensoso.
Ripensando alle sue prime settimane di mandato, si potrebbe ipotizzare che stia valutando quale paese invadere alla prossima conferenza stampa. Quella foto è il lascito più concreto – il concetto più politico – del picnic a Washington di Meloni. Mentre qui in Italia la gita fuori porta della presidente del Consiglio è stata accompagnata dalla fanfara del governo, della maggioranza e dei giornalisti più amichevoli, nello Studio Ovale la colonna sonora dell’autorevole Giorgia è stata lo spiffero triste di un palloncino che si sgonfia. Ci ha provato, Giorgia, le va riconosciuto.
Sul tavolo ci sono armi, gas liquido e tutto l’eventuale shopping possibile per accendere un sorriso sul volto di Trump. Solo che Trump fa il Trump, sa fare solo quello, e quindi, appena sciolti gli indugi dei convenevoli, si è sbizzarrito nella sua sbilenca visione del mondo. L’amica Meloni – sottolinea il presidente Usa – è l’ennesimo leader che si presenta alla sua porta per trattare, e lui ne è contento. La premier lo annuncia come se fosse un capolavoro diplomatico: “Penso che con gli Usa si possa trattare, lo inviteremo da noi, lo inviteremo a parlare con l’Ue, troveremo una soluzione”.
Lui, sornione, ride. Ovvio che tratta: i dazi li ha messi solo per quello, per vedere sfilare contriti i leader europei pronti a baciargli la pantofola (siamo buoni, usiamo una metafora). Non serviva attraversare l’oceano per scoprirlo. Tant’è che Trump alla fine lo ripete chiaro e tondo: “I dazi ci rendono ricchi, ci stiamo guadagnando”. La leader di Fratelli d’Italia si fa piccola piccola, seduta sulla poltrona.
Forse è in quel momento che si è accorta di essere stata l’ennesima utile comparsa allo show di Trump. Anche la “pace giusta” in Ucraina di Meloni, per Trump, è solo l’accordo sulle terre rare. Un aspetto positivo c’è: parlando di uova americane, il presidente Usa non ha fatto battute sul suo abbigliamento. Come con quell’altro.
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