Referendum, “Adesso parliamo noi”. Sit-in in via Teulada il 23 aprile con Cgil e Controcorrente

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Da ARTICOLO VENTUNO –

“Adesso parliamo noi. Rompiamo il silenzio sui referendum”. Mercoledì 23 aprile, alle ore 17, presidio promosso dalla Cgil, davanti alla sede Rai di via Teulada 66, Roma. All’iniziativa parteciperà il segretario generale, Maurizio Landini.

“Sui grandi media regna il silenzio totale, per questo – afferma la Confederazione – abbiamo organizzato un sit-in per chiedere la massima informazione sui cinque referendum che si terranno l’8 e il 9 giugno su lavoro e cittadinanza e consentire così la più ampia partecipazione delle cittadine e dei cittadini al voto”.
Articolo 21 sarà presente con una delegazione, avendo aderito dal primo momento alla campagna referendaria nella convinzione che i quesiti referendari siano nati dalla necessità concreta di modificare le attuali leggi sulla cittadinanza e sul lavoro.
Ha inviato la propria adesione anche Controcorrente Lazio, la più importante associazione di giornalisti, che in una nota invita tutti “a partecipare all’appuntamento del 23 aprile alle 17 sotto la sede del centro di produzione Rai di via Teulada 66, promosso da Cgil di Roma e del Lazio. La mobilitazione del 23 aprile sarà occasione, oltre che di sostegno alla lotta per la difesa dei diritti di lavoratrici e lavoratori, per denunciare la deriva del “pensiero unico” che i media soffrono in maniera crescente: alla Rai servizio pubblico, per la quale è urgente la riforma in ottemperanza al Media Freedom Act, chiediamo una campagna di informazione e di invito al voto per far conoscere ai cittadini la scadenza elettorale; di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della partecipazione e di dare copertura informativa ai referendum e alle relative iniziative in corso in tutta Italia”.

Sono 5 i quesiti referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi l’8 e il 9 giugno: 4 sui temi del lavoro, uno su quello della cittadinanza. In particolare, il primo punta all’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act; il secondo alla cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese; il terzo all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine; il quarto è in materia di salute e sicurezza sul lavoro. L’ultimo referendum propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza.

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Articolo della redazione di

21 Aprile 2025