Addio a Francesco, il Papa che ha toccato le ferite degli ultimi

DI GIUSEPPE GIULIETTI

REDAZIONE

 

Da ARTICOLO VENTUNO –

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“A Gaza situazione ignobile, no al riarmo, basta discriminazioni verso i migranti..”
Non casualmente queste sono alcune delle ultime parole pronunciate  prima della morte da Francesco e subito dopo l’incontro con il vice di Trump, Vance, una delle voci della estrema destra razzista.
Ci sarà tempo e modo per analizzare il suo pontificato, ma noi vogliamo ricordare i suoi gesti, le carezze ai detenuti, la lavanda dei piedi dei migranti a Lesbo, le preghiere a Lampedusa, la vicinanza alle vittime delle guerre, della fame, del commercio delle armi, dei traffici di esseri umani… sempre dalla loro parte senza distinzione di colore della pelle, di fede religiosa, di opinioni politiche.
Sarà bene non dimenticare mai la sua proposta di un’alleanza tra i costruttori dei ponti, alternativa a quella formata da quanti, invece hanno innalzato e innalzano i muri del razzismo, della discriminazione, della cancellazione di ogni differenza.
Per noi di Articolo 21 resterà incancellabile anche il ricordo di quell’incontro a San Pietro quando, inaspettatamente, decise di essere il primo firmatario della Carta di Assisi “Parole non pietre”, una carta deontologica pensata per disarmare prima i cuori, poi gli arsenali, senza dimenticare le penne che possono ricucire le ferite o contribuire a nuovi oscuramenti e massacri, non solo mediatici.
Proveremo a proseguire nel comune impegno.
Sarà il nostro modo di ricordare Francesco.

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Giuseppe Giulietti, Coordinatore nazionale di

21 Aprile 2025