Ma cosa vuol dire “con sobrietà?”

DI MICHELE PIRAS

 

Ma cosa vuol dire con “sobrietà?”

Ma quanta ipocrisia ci può essere, per uno Stato laico, nel dichiarare cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. E quanta esagerazione e incontinenza ci può essere nelle parole di coloro che chiedono di sospendere concerti o di celebrare l’80º anniversario della Liberazione dal nazifascismo con “sobrietà”.

Cinque giorni di lutto per un Papa non certo amato

Eppure è ciò che accade – sui social come ai massimi vertici governativi – e magari sono proprio coloro che hanno profondamente odiato Pontefice in questi dodici anni, quelli che l’hanno detestato per le parole di pace, tolleranza e accoglienza, chi magari oggi spera nell’elezione di un Papa ultra conservatore. Gli stessi per i quali Francesco era un Papa rosso, filo islamico o addirittura antisemita, quelli che “il nostro Papa è Razinger”, quelli che quotidianamente sputano sul messaggio di Gesù Cristo mentre pretendono di imporre a tutti il crocifisso e l’idea distorta che hanno del Vangelo.

Un umile consiglio al Ministro Musumeci, odierno capofila di questo esercito di bigotti, da laico a cristiano (così pare): pregare di più e parlare di meno.
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Michele Piras