DI GIOACCHINO MUSUMECI
Ieri è morto il Santo Padre
Non posso reputarmi cattolico ma Papa Francesco è l’unico verso cui abbia provato autentico rispetto, oserei dire amore. Oggi sono quasi indifferente alla prevedibile profusione di ipocrisia a reti unificate, e trovo grotteschi gli slanci di coloro che hanno rigettato parole e gesti di un Papa inviso a controversi conservatori che non si dorranno troppo per la Sua scomparsa. Che io ricordi non c’è stato papa più scomodo, più criticato e verso il quale siano state divulgate più bugie o cattiverie gratuite.
Di Francesco conserverò sempre un vivissimo ricordo, quello di un uomo mai prono alla logica del potere e delle oscure trame che hanno segnato la storia e piagato lo Stato Vaticano. Francesco, ineffabile e inclassificabile secondo gli ordinari criteri di conservatori o progressisti professati cristiani cattolici, ha sempre voluto combattere l’opulenza dello stato che ha governato con fatica e determinazione tra serpi molto velenose.
Difendere i poveri del mondo
Difendere i popoli, indipendentemente da etnia o altre stupide suggestioni da cui i politici fanno dipendere il diritto alla carità, è costato a Francesco l’ostracismo di coloro, e tra questi ve ne sono di crudelissimi anche tra chi ci governa, che oggi tessono le sue lodi ma ne hanno sempre ignorato le parole.
Contro ogni guerra, sempre per la pace
Quello che resterà marchiato a fuoco nel mio animo è che Papa Francesco ha parlato di pace in un momento dove si inneggia follemente alla bellezza della guerra, dove bombe vengono sganciate su innocenti in nome dell’amore per la libertà di alcuni popoli a spese di altri. Laddove nessuno tra i superpotenti nel mondo desidera veramente pace, Francesco si è speso per ottenerla, ma tristemente con scarsi risultati dato l’animo umano…
Apriva le braccia a tutti
Oggi il vicepresidente Americano dichiara di essere felice di aver conosciuto il Papa prima che morisse, ma Francesco aveva braccia accoglienti, non erigeva muri se non contro l’indifferenza che ha combattuto a spese sue. Francesco non ha minacciato di sottrarre risorse a coloro che protestano contro stragi perpetrate da folli. Il presidente Ucraino oggi spende belle e buone parole per il Santo Padre appena defunto, ma il disappunto prossimo all’ira che Zelensky mostrò per la Via Crucis ove Francesco decise che una donna Ucraina e una Russa avrebbero retto la medesima croce non si può dimenticare.
Il cordoglio dei “potenti”, ma sarà vero?
Il presidente Israeliano Herzog ha definito Papa Francesco “uomo animato da una fede profonda e da un cuore misericordioso”; Evidentemente sentimenti lontanissimi dal cuore del premier Netanyahu.
Vladimir Putin ha definito Francesco “Uomo straordinario” eppure come altri ne ha ignorato le invocazioni di pace poiché pace e politica sono nemiche da anni.
Ma la verità è un’altra
La verità è molto prosaica: Il peso della croce sorretta dalla fede di Francesco schiaccerebbe chiunque, da Trump a Putin passando per Netanyahu e i nostri piccoli rappresentanti politici. E se ciascuno di questi sarà ricordato per esser stato parte o causa di un disastro umanitario, il ricordo di Papa Francesco sarà sempre legato all’amore che ha profuso verso i sofferenti.
Mi auguro solo che il vuoto lasciato da Francesco sia colmato da un Papa altrettanto degno e che l’eredità rivoluzionaria del papa gesuita ispirato al francescanesimo sia raccolta da qualcuno che domani possa vantare lo stesso coraggio di Bergoglio.
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“Requiescat in pace.”
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Gioacchino Musumeci